Una Roma compatta, pratica e concreta batte 3 a 1 il Verona e mantiene il terzo posto alle spalle di Milan e Inter, dimostrando di non risentire del “caso Dzeko” che contrappone da giorni il bomber bosniaco all’allenatore Fonseca. La squadra di Juric non aveva mai subito tre reti in campionato mentre stasera deve arrendersi alle reti di Mancini al 20esimo del primo tempo, Mikhitarian al 22esimo e Borja Mayoral al 29esimo. Il gol della bandiera per i veronesi è di Colley, subentrato nella ripresa.
Nelle formazioni iniziali, Dzeko è in tribuna sostituito da Mayoral affiancato da Pellegrini e dal recuperato Mikhitarian; in difesa rientra Mancini dopo la squalifica. In panchina, dopo 6 mesi, si rivede Pastore. Sul fronte opposto Juric cambia un uomo in difesa rispetto alla gara con il Napoli: fuori Dimarco, dentro Ceccherini. Il neo-acquisto Lasagna, appena arrivato dall’Udinese, si accomoda in panchina.
Nelle prime battute la partita è equilibrata, il Verona è ben messo in campo e va a pressare alti i portatori di palla della Roma che alternano i lanci lunghi a scavalcare il centrocampo agli scambi veloci tra i tre dell’attacco, supportati spesso dall’inesauribile Spinazzola. Gunter controlla molto bene Mayoral che cerca di fare sponda per i compagni ed è sempre molto mobile su tutto il fronte d’attacco.
Dopo appena 11 minuti Fonseca deve fare a meno di Smalling per un problema al flessore della coscia destra. Dentro Kumbulla, ex della serata insieme all’attaccante veronese Kalinic. Stagione piuttosto tormentata finora quella del centrale inglese ex Manchester United che, afflitto da diversi problemi fisici, è sembrato lontano parente del pilastro della difesa visto lo scorso anno a Roma.
Come spesso accade nelle partite bloccate, la svolta arriva grazie ad un calcio piazzato. È il 21esimo minuto quando Mancini colpisce di testa su angolo di Pellegrini e indirizza la palla verso il centro dell’area dove, in una selva di uomini, nessuno tocca e il portiere veronese Silvestri ingannato dalla traiettoria non riesce a intervenire.
Dopo appena due minuti la Roma raddoppia. Mayoral raccoglie un lancio in verticale, si defila evitando l’uscita del portiere scaligero ed è bravissimo a servire l’accorrente Mikhitarian che si sposta il pallone ed insacca con un gran destro a fil di palo. Il terribile uno-due stordisce il Verona che abbozza una reazione ma Zaccagni, solitamente molto attivo sulla fascia, viene controllato molto bene da Mancini e Kalinic è troppo isolato per impensierire la difesa della Roma. Pau Lopez non deve compiere interventi di rilievo e la Roma trova il tris con Borya Mayoral che sugli sviluppi di un calcio d’angolo è lestissimo a controllare un tiro al volo di Pellegrini e ad insaccare a mezzo metro dalla linea di porta. Sesto centro in campionato per il giovane attaccante spagnolo che, in virtù di un’ottima media di 1 gol ogni 110 minuti giocati, non sta facendo rimpiangere Dzeko. Anche in caso di un eventuale armistizio con Fonseca per il bosniaco non sarà facile riprendersi il posto da titolare.
Dopo i tre gol subiti in nove minuti, il Verona stenta a riorganizzarsi e il primo tempo si chiude senza grosse emozioni ad eccezione di una gran botta di Mikhitarian che termina un paio di metri alta sulla traversa. L’armeno ha dimostrato nel primo tempo di aver recuperato pienamente dall’infortunio ed ha rappresentato un pericolo costante per la difesa veronese, grazie alla sua velocità nel gioco in verticale e alla lucidità nel servire i compagni.
Nel secondo tempo il Verona inserisce il neo acquisto Lasagna al posto dell’evanescente Kalinic ma la Roma è corta, aggressiva e ha tre occasioni in rapida successione con Mayoral, Spinazzola e Veretout. Juric capisce che è necessario cambiare qualcosa e inserisce contemporaneamente Bessa, Colley e Dimarco rivoluzionando l’attacco. I benefici si vedono subito perché la manovra veronese acquista velocità e riesce ad essere più efficace soprattutto sulle fasce. È ancora la Roma però a rendersi pericolosa con Spinazzola che entra in area dalla sinistra e prova il tiro, con Silvestri molto reattivo nel respingere di piede.
Il gol della bandiera veronese nasce al 61esimo sull’asse Bessa – Colley con quest’ultimo che raccoglie di testa un cross proveniente dalla destra e insacca da due passi con un ottimo inserimento. In ritardo nell’occasione Mancini che lascia troppo spazio all’attaccante veronese, libero di colpire indisturbato. Il Verona prova a riaprirla e spinge con più convinzione mentre la Roma abbassa un po’ troppo il baricentro e non è precisa negli scambi in ripartenza. La superiorità veronese non porta comunque grossi pericoli alla porta di Pau Lopez ma Fonseca per rinforzare la mediana toglie il diffidato Villar ed inserisce Cristante.
Quando Lasagna liscia in ottima posizione al 76esimo su servizio di Dimarco si capisce che per il Verona non è serata. L’ultima occasione per gli scaligeri capita ad un minuto dalla fine quando Lasagna colpisce in diagonale e Pau Lopez è bravo a deviare sul fondo.
Ottimo risultato quello di stasera per la Roma di Fonseca che, al cospetto di un avversario molto rognoso, dimostra duttilità nell’abbandonare per una serata il solito pressing alto privilegiando una maggior compattezza ed una difesa più coperta che ha sofferto infatti pochissimo. Sarà la Juve sabato prossimo allo Stadium a misurare le reali ambizioni della Roma che in questa stagione contro le grandi non ha mai vinto. Ma c’è sempre una prima volta…..