Milan: alzi la mano chi all’inizio del campionato aveva previsto i rossoneri davanti a tutti. Pioli ha creato un gruppo solido e consapevole dei propri mezzi che ha nel totem Ibrahimovic, nel capitano Donnarumma e nel turco Çalhanoğlu la propria spina dorsale. Il Diavolo è fatto di un ottimo mix di vecchie volpi e giovani leoni e, a meno di crolli verticali, potrà lottare fino alla fine per lo scudetto con un guerriero come Mandzukic in più.
Inter: nell’ultimo turno ha perso la grande occasione di agganciare in testa i cugini rossoneri ma nel girone d’andata ha dimostrato di poter ampiamente lottare per il titolo, nonostante alcuni punti lasciati per strada in sfide apparentemente semplici. I nerazzurri possono contare su un organico di assoluto rilievo guidato dalla premiata coppia Lukaku – Lautaro Martinez, non hanno sulle spalle l’impegno europeo che prosciuga importanti energie e Conte è uno che non molla mai e vuole vincere anche a biliardino con gli amici.
Roma: Fonseca ha dichiarato di essere in discussione fin dall’arrivo nella capitale ma oggettivamente sembra bizzarro contestare un allenatore che ha portato i giallorossi ad un terzo posto non pronosticabile all’inizio del torneo. La Roma non vince mai con le big ma a tratti ha mostrato un ottimo calcio, è una sentenza con le piccole e se saprà registrare la difesa e recuperare Dzeko alla causa potrà riservare interessanti sorprese ai propri tifosi.
Juventus: i campioni in carica sono a sette punti dalla vetta con una partita da recuperare e quindi in piena corsa per lo scudetto. La squadra deve ancora metabolizzare completamente la cura Pirlo e alcuni senatori lasciano intravedere la ruggine frutto di tante battaglie vittoriose ma i bianconeri hanno enormi margini di miglioramento e un organico di livello nel quale la grande sorpresa è l’americano McKennie. Chi vorrà portare a casa il titolo dovrà fare i conti con la Juve.
Atalanta: secondo miglior attacco del torneo e ottima solidità difensiva per i nerazzurri bergamaschi che, dopo il tris a domicilio al Milan nell’ultima giornata del girone d’andata, si pongono come seri candidati non solo alla zona Champions ma addirittura allo scudetto. La Dea ha metabolizzato alla grande il caso Papu Gomez, recuperato in pieno Ilicic e nel girone d’andata ha dimostrato maturità da grande squadra.
Napoli: sei sconfitte ed un girone d’andata al di sotto delle aspettative per i partenopei, che gli osservatori ponevano tra i favoriti per lo scudetto. Il Napoli è a nove punti dalla vetta e deve recuperare la partita con la Juve, quindi in teoria ancora in corsa, ma ci vorrà un girone di ritorno spettacolare per portare il terzo titolo sotto il Vesuvio. Gattuso spera innanzitutto di ritrovare il miglior Osimhen che, anche a causa del Covid, finora ha deluso.
Lazio: i biancocelesti hanno vinto alla grande il derby e questo a Roma conta e pure parecchio. La squadra di Inzaghi all’inizio del girone ha balbettato ma poi ha ritrovato un buon passo grazie soprattutto al bomber Immobile, al talismano Caicedo e a grandi talenti come Luiz Alberto e Milinkovic-Savic. È a tre punti dalla zona Champions quindi perfettamente in linea con le aspettative della vigilia. Il prolungamento del contratto per Inzaghi è cosa praticamente fatta.
Verona: ottimo girone d’andata per la squadra di Juric, chiuso con uno squillante 3 a 1 al Napoli in rimonta. Prima difesa del torneo, individualità molto interessanti come il portiere Silvestri e l’esterno Zaccagni e una grande compattezza complessiva le qualità degli scaligeri che, a salvezza ormai acquisita, giocheranno a mente libera nel girone di ritorno, sognando un posticino in Europa.
Sassuolo: partenza da Formula 1 per la squadra di De Zerbi che dopo diversi turni nelle zone altissime della classifica ha un po’ perso il ritmo ed è rientrata nei ranghi. I neroverdi hanno mostrato a tratti un ottimo calcio e restano un brutto cliente per tutti ma servirà ritrovare lo smalto perso per aspirare a qualcosa di più di una salvezza senza ansie.
Sampdoria: girone d’andata senza infamia e senza lode per i blucerchiati. Rendimento altalenante con alcuni picchi come il tre a zero alla Lazio ma la sensazione è quella di una squadra con un potenziale ancora non completamente espresso. Ranieri è riuscito comunque a mettere in mostra individualità interessanti come i nordici Damsgaard e Thorsby ed ha preservato il talento dell’eterno capitano Quagliarella.