L’Inter si aggiudica meritatamente il derby della Madunina numero 227 battendo due a uno in rimonta il Milan e vola in semifinale di Coppa Italia dove incontrerà la vincente di Juventus – Spal. Al gol di Ibrahimovic al 31esimo del primo tempo hanno risposto il rigore di Lukaku al 71esimo e la splendida punizione di Eriksen a tre minuti dalla fine. Seconda battuta d’arresto consecutiva per i rossoneri dopo il tris subito dall’Atalanta in campionato e Inter che si prende la rivincita dopo il 2 a 1 a favore dei cugini in campionato.
Nelle formazioni iniziali, Conte rinuncia a Bastoni, Hakimi, Young e Lautaro per inserire Kolarov in difesa, Darmian e Perisic sulle fasce e Sanchez accanto a Lukaku in attacco. Nel Milan Pioli, rispetto alla gara con l’Atalanta, recupera Romagnoli e lo ripropone al centro della difesa. Dentro il portiere di coppa Tatarusanu, con Dalot che prende il posto di Calabria sulla destra. Meité sostituisce Tonali in mediana e Saelemaekers si sistema sulla trequarti con Brahim Diaz a supporto di Ibrahimovic.
La partita la fa l’Inter che tiene più palla e manovra con frequenti cambi di gioco, spinta dal dinamismo di Barella e Perisic e dalla fisicità di Lukaku senza però rendersi molto pericolosa. Il Milan cerca di palleggiare appena ne ha la possibilità e prova ad affacciarsi dalle parti di Handanovic sfruttando la velocità di Rafael Leao. Rossoneri pericolosi al 13esimo quando su cross dalla sinistra proprio di Leao, Ibrahimovic schiaccia di testa in mezzo per Diaz che a porta vuota non arriva per un soffio a deviare il pallone in tuffo di testa. L’Inter risponde con un sinistro in girata di Lukaku che si destreggia bene spalle alla porta e calcia di sinistro ma Tatarusanu è molto attento e respinge di piede. Non sarà il primo intervento importante del portiere rossonero che stasera ha dimostrato di non aver perso le doti mostrate ai tempi della Fiorentina.
Il sostanziale equilibrio viene rotto dalla classica giocata del campione. E’ la mezz’ora infatti quando Ibrahimovic, dal vertice sinistro dell’area, controlla un pallone servitogli da Meitè e dopo un paio di finte si inventa un colpo da biliardo che tocca il palo e si insacca alla spalle di un immobile Handanovic. Il campione svedese, al suo decimo gol nel derby, migliora un record che era già suo: è il giocatore più vecchio ad aver mai segnato nel derby di Milano con i suoi 39 anni, 3 mesi e 23 giorni.
La reazione dell’Inter non si fa attendere: discesa sulla sinistra di Perisic che centra per Sanchez: colpo di testa ravvicinato salvato sulla linea da Hernandez e, sul finire del primo tempo, gran tiro al volo di Brozovic alto di poco sulla traversa. Al rientro negli spogliatoi, duro faccia a faccia tra Lukaku e Ibrahimovic con il belga scatenato di fronte al sorriso beffardo dello svedese. I compagni devono tenerli lontani per evitare guai peggiori. Vecchie ruggini tra i due che sono stati anche compagni ai tempi del Manchester United.
Il secondo tempo comincia con l’Inter alla carica e il Milan che aspetta per ripartire in contropiede. Tatarusanu deve impegnarsi prima su Kolarov e poi sui Sanchez ma la svolta della partita arriva al 58esimo, quando l’arbitro Valeri ammonisce per la seconda volta Ibrahimovic dopo un fallo a centrocampo su Kolarov. Grave errore per un calciatore dell’esperienza dello svedese che, già ammonito, commette fallo in una zona innocua del campo e lascia la sua squadra in dieci in un momento molto delicato del match. L’Inter continua nella propria pressione e viene premiata al 71esimo quando Leao tocca Barella in area e l’arbitro Valeri, in collegamento con la sala VAR, va a rivedere l’azione e concede il penalty che Lukaku realizza con una gran botta sotto la traversa.
La partita ora è un assedio nerazzurro e il Milan fatica terribilmente ad uscire dalla propria area. Al minuto 80 scena insolita a San Siro quando il quarto uomo Chiffi deve prendere il posto dell’arbitro Valeri bloccato da un fastidio all’adduttore. E’ il momento di massima pressione per l’Inter che cerca di approfittare della superiorità numerica con frequenti cambi di gioco e inserimenti dalle fasce per allargare il bunker rossonero che regge solo alle grandi parate di Tatarusanu su Lukaku e Lautaro. Il bravo estremo difensore rossonero però non può nulla a tre minuti dalla fine quando Eriksen, l’oggetto misterioso della stagione interista con zero gol e zero assist, si ricorda di essere un grande specialista dei calci piazzati e pennella una parabola perfetta che dal limite dell’area si insacca alla destra di Tatarusanu.
Festa grande per il danese che nessuno avrebbe mai pronosticato come uomo derby e che invece stasera potrebbe aver trovato l’entusiasmo giusto per dare davvero il la alla propria avventura nerazzurra. Campanello d’allarme per il diavolo, tradito per una sera dal suo top player, ma che forse comincia ad avvertire il peso delle tante assenze.