Archiviato con un umiliante sesto posto in classifica costruttori l’annus horribilis 2020, la Ferrari è chiamata ad un difficile riscatto nell’imminente stagione di Formula 1 che dal punto di vista tecnico non vedrà grossi cambiamenti. Le vetture saranno infatti molto simili, ma non identiche, a quelle del 2020 e i progettisti del Cavallino dovranno davvero superarsi per ovviare ai grossi limiti della pessima SF1000 utilizzata nel 2020.
Una delle monoposto meno competitive nella storia della Ferrari: appena tre podi per quella che a livello statistico è ricordata come la peggiore Ferrari da quarant’anni. Lenta sul dritto senza alcun vantaggio in termini di carico aerodinamico e zavorrata da una power unit nettamente inferiore rispetto alla concorrenza, la SF1000 ha costretto il “principino” Leclerc agli straordinari. Il monegasco, pilota dal talento immenso ma ancora giovane, ha infatti provato a “tirare il sangue dalle rape” andando sempre al limite e gli errori sono stati una inevitabile conseguenza.
Vettel dal canto suo, all’ultimo anno in Ferrari, tranne rari sprazzi si è adeguato ad una situazione generale difficilissima ed ha chiuso la stagione al 13esimo posto, risultato davvero non all’altezza di un quattro volte campione del mondo.
Il Cavallino Rampante è quindi chiamato ad una difficile impresa nel nuovo anno e le grandi manovre sono cominciate questa settimana con le “5 giornate di Fiorano” terminata oggi: 500 giri e 1500 km di test con i piloti titolari Leclerc e il neoferrarista figlio d’arte Carlos Sainz Junior, che ha fatto il proprio esordio in tuta rossa. Hanno partecipato anche il futuro pilota della Haas Mick Schumacher e i piloti della Ferrari Driver Academy. La monoposto utilizzata è stata la SF71H del 2018 che vinse cinque gare e fece sognare il titolo ai tifosi ferraristi.
Tra piloti al volante anche un altro figlio d’arte, Giuliano Alesi, il cui padre Jean è stato sicuramente uno dei driver più amati nella storia del Cavallino Rampante e che ha concluso il proprio percorso nell’Academy ferrarista. I test sono stati utili ai piloti ma anche alla squadra che ha potuto riprendere confidenza con i ritmi di gara e collaudare tutte le procedure in vista di una stagione che, almeno nella sua parte iniziale, sarà probabilmente analoga a quella dello scorso anno, con sottogruppi, bolle e mascherine obbligatorie per impedire i contagi da Covid-19.
Soddisfatto del lavoro il direttore sportivo Laurent Mekies: “Questo test era importante per dare la possibilità innanzitutto ai piloti ufficiali della Scuderia, Charles e Carlos, di riprendere confidenza con la pista dopo la pausa invernale, mentre per i ragazzi della Ferrari Driver Academy è stata un’ulteriore opportunità per fare esperienza su una Formula 1. Per qualcuno di loro – penso a Carlos Sainz e a Marcus Armstrong– il test ha rappresentato una “prima”: il debutto con la sua nuova squadra per lo spagnolo, quello assoluto su una monoposto della massima categoria per il neozelandese. Per Giuliano è stato un regalo per la fine del suo percorso nella FDA.”
Il primo Gran Premio del 2021 è previsto in Bahrain il 28 marzo con l’inglese Lewis Hamilton nelle vesti di grande favorito, pronto a superare Michael Schumacher e diventare il pilota più vincente nella storia della Formula 1 con otto titoli mondiali