Lo spettacolo è tra i settori più colpiti da questa pandemia mondiale e “Lo Stato Sociale”, ha voluto ricordarlo nell’emozionante l’esibizione di ieri sera a Sanremo 2021.
Un omaggio ai lavoratori del mondo dello spettacolo e a tutti i quei sipari, ormai chiusi da febbraio 2020.
Tra i protagonisti di questo momento di grande commozione, insieme a Lo Stato Sociale, ci sono due grandi nomi del teatro e del cinema: Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino.
Mentre l’orchestra incalza questo sentito inno alla ripartenza e all’ottimismo, Lo Stato Sociale, Emanuela Fanelli e Francesco Pannofino hanno elencato, come “vittime di guerra”, tutti i teatri chiusi a causa della pandemia: “Alcatraz, Milano: aperto nel 1997 chiuso a febbraio 2020, non sappiamo quando riaprirà. Teatro dell’angelo, Roma: aperto nel ’94, chiuso per sempre. Cinema Iris, Messina: non sappiamo quando riaprirà. Negli anni ’90 un musicista apre il Cage a Livorno perché, dice, le città senza i club sono più brutte e vuote: non sappiamo quando riaprirà. Il cinema Mandrioli in provincia di Bologna continua a proiettare film durante il lockdown, a porte chiuse, perché non manchino nella città le voci dei personaggi: non sappiamo quando riaprirà. Hiroshima, Torino: Non sappiamo quando riaprirà. Teatro Massimo, Palermo. Cinema Adriano. Sherwood festival, Miami, Balla coi cinghiali: sospesi. Primo maggio: senza pubblico. Teatro salone margherita: chiuso definitivamente”.
E ancora, il pensiero va a tutti i concorrenti in gara di questa edizione così insolita del Festival di Sanremo: “Festival di Sanremo 2021: 26 cantanti, solo tra loro oltre 50.000 concerti, oltre mille live club, oltre 10.000 persone che non lavorano più da un anno. Ma non sarà per sempre. Credeteci, i nostri fiori non sono ancora rovinati“.
L’esibizione termina con la una standing ovation dell’orchestra e l’applauso lungo e commosso di tutta la sala stampa. un fragoroso applauso della sala stampa.
Amadeus su Twitter: “Abbiamo invitato gli unici ospiti senza i quali non sarebbe stata possibile la nostra vita: i lavoratori dello spettacolo. L’unica cosa che possiamo fare è dire a tutti che ci siamo, siamo qui, facciamo il lavoro più bello del mondo e vogliamo continuare a farlo, tutti”.