Come si spiega il dolore per la morte di un figlio? E’ l’atrocità più intensa da dover sopportare per chi all’improvviso si vede strappare dalle mani l’unica ragione di vita. Questo è accaduto una manciata di mesi fa a Edoardo Vianello e Wilma Goich, che ad aprile, hanno perso la figlia Susanna.
Per la prima volta, Edoardo Vianello, ne ha parlato a Storie Italiane, confessando a Eleonora Daniele, lo straziante dolore che da mesi lo accompagna.
Susanna Vianello è morta ad aprile 2020 a soli 49 anni a causa di un tumore fulminante.
Non mancano le lacrime e i momenti di silenzio in questo intervento pieno di commozione, dove il cantautore romano, si lascia andare alle confidenze più intime sul rapporto padre-figlia.
“È stato inaspettato, non c’erano stati segnali. Non mi aspettavo che potesse arrivare una catastrofe così pesante sulla mia vita. È difficile da mandare giù, lo trovo così ingiusto perché io la sento sempre con me. Sembra una cosa raccontata dagli altri, ma non avvenuta. Aspetto sempre la sua telefonata. Noi ci vedevamo sempre per le partite di calcio. Lei era romanista come me ed era la scusa per pranzare insieme e vederci una, due volte a settimana. La sua morte è coincisa con la pandemia, c’è stato proprio un rivoluzionamento nella mia vita. E allora faccio finta che sia colpa della pandemia, che sia tutto come prima. È l’unico modo per sopravvivere”.
In merito al vaccino anti-Covid, confessa di avere piena fiducia nella scienza ed è pronto a vaccinarsi per uscire al più presto dalla pandemia.
“Credo che il vaccino vada fatto, anche perché se non ci fidiamo della scienza non abbiamo altre ancore di salvataggio. Hanno studiato tantissime persone su questo vaccino. Lo stanno utilizzando milioni di persone. Mi pare che fino ad adesso non ci siano risultati negativi. È un po’ come quando ci ricoveriamo al Pronto Soccorso e ci affidiamo a chi ne sa più di noi. Affidiamo la vita a un medico che potrebbe anche sbagliare, è quel rischio che si deve correre, ma in questo caso mi pare non ci siano tanti rischi. Io sono favorevolissimo. Non vedo l’ora. Il problema è quando verremo vaccinati, non se farlo o meno”.