Nonostante Alfonso Signorini si ostini ad elogiare il suo Grande Fratello, c’è da dire che non siamo più davanti ad un esperimento sociale, ma di fronte al più grande, deprimente e diseducativo spettacolo proposto da Canale 5.
Un’edizione da dimenticare, che colleziona scandali dalla prima settimana (Ricordiamo la vicenda Aresgate), fino ad una serie di orribili episodi di basso livello.
Frasi sessiste, bestemmie lanciate come semplici frasi di gergo quotidiano, offese, attacchi raziali e meccanismi di gioco fuori controllo.
Lasciati per 5 mesi chiusi in una casa con un riciclo continuo di concorrenti per allungare un brodo che ormai è solo di cattivo gusto. Un gioco che ha stancato persino il pubblico a casa e che il lunedì, si ritrova a guardare scene patetiche, come quella di ieri sera proposta da Antonella Elia e Samantha De Grenet.
Accuse reciproche, al limite tra la provocazione e la cattiveria.
E’ stato come vedere due tigri in gabbia ruggirsi addosso, vogliose solo di sangue e vendetta. Ci rendiamo conto di quale messaggio stiamo lanciando a casa? In un periodo difficile in cui la gente ha come unica distrazione la televisione, ci ritroviamo davanti a comportamenti fuori controllo che vanno contro tutte le regole e i valori per cui ogni giorno lottiamo.
Le accuse
“Ma chi ti credi di essere? ‘Sto cavolo? Credi di avere il diritto di parlarmi così? Su di te ho detto la verità. Con te non si parla perché sei una nobile? Ci siamo incontrate tre volte e non ci siamo nemmeno mai parlate”. “Al massimo della tua carriera hai fatto la regina del gorgonzola. Un arrogante convinta di poter dare dell’idiota agli altri. Sei un po’ ingrassata comunque, stai cedendo al peso dell’età. Che figo, sono di nuovo nella Casa e ho davanti una str* ed è bellissimo darle della str*. Sei una borgatara ripulita male. Se potessi entrare dentro, sarebbe un godimento”. La Elia sferra colpi al veleno, la De Grenet incassa, reagisce ma in privato crolla.
Come si fa ad inveire così ferocemente contro qualcuno? E qui, il caro Alfonso Signorini, paladino di lotte e diritti, non fiuta nell’aria un pò di pesantezza?! Oggi non parliamo di body shaming? di violenza? Oggi va tutto bene, perchè in fondo quel vergognoso momento di odio in prima serata, ha fatto qualche punto di share.
Si gioca, si firma un contratto, accetti il regolamento, ma qui si va oltre. Per qualche pacchetto di banconote, accettiamo di farci insultare e disprezzare. Siamo davvero pronti a perdere anche la dignità?
Per non parlare di questo continuo esasperare l’argomento “omosessualità”. Più che il Grande Fratello, l’edizione di quest’anno è sembrata un Gay Pride. Tommaso Zorzi, Giacomo Urtis, Cristiano Malgioglio, Gabriel Garko, la primordiale e presunta omosessualità di Massimiliano Morra, il rapporto “speciale” tra Dayane e Rosalinda. Perchè questo bisogno di esasperare quello che tutti vorremmo (ormai al 2021) non facesse più scandalo. La “diversità” è un concetto che sta proponendo forzatamente proprio la produzione. Non vogliono apporre etichette, ma poi lo fanno. Si concentrano su chi sei o con chi te la fai, senza pensare che in fondo si parla solo di amore e non c’è bisogno di spettacolarizzare sempre la propria vita privata. Parlarne, assolutamente si, ma non esasperando l’argomento. Cosa su cui Signorini non si risparmia e rincara la dose, infilandosi forzatamente anche in dinamiche famigliari, come il confronto con il padre di Urtis.
Insomma, non siamo un pubblico di bigotti, ma neanche di stupidi che devono assistere ogni lunedì a dinamiche psico-sociali dai toni striduli che stonano con il bon ton. Forse sarebbe il caso di accettare che questa edizione non è stata affatto un esperimento, ma la rappresentazione scenica di un fallimento etico.