Dall’Isola dei Famosi alla partecipazione all’ultima edizione del Grande Fratello Vip, Antonio Zequila è da anni uno dei volti più noti dello spettacolo italiano. Concorrente del Gf Vip 2020 proprio durante i mesi in cui in Italia scoppiava l’emergenza Coronavirus, ci ha raccontato come ha vissuto questo delicato momento e alcuni dei suoi ultimi progetti. Tra questi l’adesione alla manifestazione #iostoconlamusica, l’iniziativa nata per sostenere la musica e lo spettacolo italiani in seguito allo stop imposto dal distanziamento sociale, e il film “Donne e donne” di Minuta Gabura, in uscita a Settembre a Venezia non in concorso.
Il coronavirus ha stravolto le vite degli italiani proprio nel periodo in cui stavi vivendo l’esperienza del Gf? Come percepivate voi concorrenti le notizie che vi arrivavano da fuori? Come è stato poi il primo impatto con la realtà?
“Noi concorrenti del GF Vip 2020 siamo entrati nella casa in un clima di euforia e di novità, complice anche l’inizio del nuovo anno. Io personalmente avevo appena festeggiato il mio compleanno, sebbene avessi ancora il cuore a pezzi per la morte di mio padre, avvenuta l’anno scorso, e per la fine della storia con la mia fidanzata di allora. Ho vissuto quindi l’entrata nella casa come un riscatto personale morale e lavorativo. Una volta scoppiata l’emergenza Coronavirus, le notizie che ci venivano date non restituivano le reali dimensioni della vicenda, anche se io personalmente ne ho intuito la gravità, quando ci hanno mostrato le immagini delle città deserte. Da lì ovviamente il clima del gioco è cambiato e anche il programma stesso è andato irrimediabilmente un po’ a scemare, tanto che si è deciso di chiuderlo alla data originaria dell’8 aprile quando invece ci avevano parlato di un prolungamento del programma.”
“Il Grande Fratello resta a mio avviso una grande esperienza, capace di mettere a nudo le persone con i loro pregi e i loro difetti. Per me il vincitore di questa edizione è stato proprio Alfonso Signorini, che ha condotto il programma in un momento drammatico, riuscendo a coniugare l’emergenza con la simpatia. Alla fine, resta un gioco individuale: sembra che siano tutti amici, invece chiaramente ognuno fa i suoi calcoli fin da subito.”
Hai aderito a #iolavoroconlamusica, l’iniziativa nata per sensibilizzare rispetto la situazione di crisi in cui la pandemia ha fatto precipitare il mondo dell’arte e dello spettacolo. Pensi che la musica e in genere il teatro e lo spettacolo non abbiano ricevuto il giusto sostegno?
“Abbiamo vissuto una pandemia purtroppo globale, che ha portato gravi conseguenze in tutti i settori, non solo nel teatro e nell’arte. Certo non posso darti io questa risposta, potrebbe farlo un medico o un biologo: quello che posso dirti è che di fronte alla morte ogni cosa finisce in secondo piano, la salute è la prima cosa. Ovviamente spero fortemente che anche l’economia si risollevi, soprattutto quella italiana, che versava in una situazione difficile già prima del virus. Cosa fare? Purtroppo, possiamo solo fare delle manifestazioni come #iolavoroconlamusica e sperare in degli aiuti veri dal governo, anche se riconosco che anche da questo punto di vista il discorso è complesso,, perché anche le risorse di cui dispone il governo non sono infinite.”
“Per quanto mi riguarda io cerco di essere sempre positivo e ho scelto di aderire a questa manifestazione proprio per cercare di dare un aiuto e un sostegno al mondo della musica, dell’arte e dello spettacolo. Fortunatamente, ora si sta riprendendo a fare qualcosa, sono ricominciate le riprese cinematografiche, così come si sta riprendendo a registrare i programmi televisivi sebbene con le opportune misure di sicurezza. Vedremo cosa succederà, purtroppo in questo momento qualsiasi mente, anche la più brillante, avrebbe serie difficoltà a trovare la soluzione giusta.”
A settembre è prevista l’uscita del tuo ultimo film “Donne e donne”. Sei preoccupato per l’impatto che il Coronavirus ha avuto e sta avendo nel cinema? Credi che l’effetto paura si farà sentire ancora per molto?
Il progetto. “Innanzitutto, sono molto felice di aver preso parte a questo progetto. “Donne e donne” è infatti un film dedicato a sensibilizzare sull’importantissima tematica del femminicidio, che ha generato e genera tutt’ora morte e paura. Per questo è un argomento di fondamentale importanza. Per quanto riguarda la questione Covid, non si può negare che la pandemia ha in parte distrutto la magia del cinema, Quest’ultima si basa infatti sul fatto che delle persone si riuniscano in una sala cinematografica per vivere tutte insieme quel sogno che è il film, un sogno che inevitabilmente è stato infranto dal distanziamento sociale. Ma, in ogni caso, io spero con tutto il cuore che si possa superare questo problema e si possa tornare pian piano alla normalità, magari con il distanziamento sociale o con le dovute misure. Ma certo bisogna andare avanti, altrimenti si muore di inedia, nella speranza che venga trovato presto un vaccino.”
Durante i mesi di pandemia molti personaggi dello spettacolo hanno utilizzato i social per restare in contatto con i loro fan: qual è il tuo rapporto con il mondo social?
“Io sono un passionale romantico, adoro il cartaceo, preferisco leggere ancora il quotidiano o la rivista tradizionale cartacea. Riconosco l’utilità del web e del virtuale, ma per quanto riguarda i social non mi piace “la rivolta degli schiavi”, nel senso che non condivido che delle persone possano giudicare qualcuno senza nemmeno conoscerlo. Io personalmente non lo faccio e trovo irrispettoso e maleducato esprimere commenti su chi non si conosce. Certo, è anche un modo per stare vicino alla gente, ma nella vita ci vogliono innanzitutto rispetto e educazione e sui social mancano spesso. Inoltre, a mio avviso, il successo sui social, potremo definirlo “virtuale”, sia destinato a finire. Io sono abituato al cinema, al Neorealismo e ai suoi grandi maestri, e penso che tutto ciò che è virtuale è destinato a finire in una bolla di sapone: nella vita ci vuole il sudore e questo nel virtuale non è contemplato.”