Una confessione scottante e tagliente quella di Asia Argento che per la prima volta, ha deciso di parlare degli abusi di cui accusa Rob Cohen.
Una lunga intervista con il Corriere della Sera dove racconta: “Successe nel 2002 mentre giravamo xXx. Abusò di me facendomi bere il Ghb (la droga dello stupro, ndr), ne aveva una bottiglia. Ai tempi sinceramente non sapevo cosa fosse. Mi sono svegliata la mattina nuda nel suo letto. È la verità. La cosa più pura di questo MeToo è che una donna si riconosce nell’altra. Se uno tiene una bottiglia di Ghb sicuramente l’avrà dato anche ad altre”.
Tutta una vita raccontata nel suo libro autobiografico “Anatomia di un cuore selvaggio”, una serie di capitoli sui suoi successi, l’amore, la famiglia e le violenze subite già prima da Harvey Weinstein.
La sua testimonianza ha contribuito all’estromissione del celebre produttore, ma ha acceso una luce sul movimento MeToo che ha scoperchiato il vaso pandora su molestie e abusi nel mondo dello spettacolo.
L’accaduto è emerso molti anni dopo la violenza subita, infatti l’attrice è stata criticata duramente per aver mantenuto comunque i rapporti con Weinstein anche dopo gli abusi.
Alle critiche ha riposto: “Io avevo rimosso lo stupro. Quando tornò e mi chiese scusa dicendo che era mio amico, offrendosi di aiutarmi a trovare una tata per Anna Lou in America, nel 2002, non avevo ancora iniziato il percorso di analisi per capire cosa mi avesse fatto per due volte. Non avevo nessuno negli Stati Uniti, ero sola. Mi sentivo forte del fatto che avevo già girato Scarlet Diva in cui lui doveva essersi riconosciuto (film in cui mette in scena una violenza che un’attrice subisce da un produttore, ndr). Non sapevo che aveva fatto lo stesso a tante altre“.
I casi di abuso, stando a quanto racconta nell’intervista e nel suo libro, dunque sarebbero due, ma quello del regista di Fast and Furious non è mai stato reso noto dall’attrice, che per la prima volta, ne parla a cuore aperto in quelle pagine di vita che “riposano” in libreria.