Secondo i dati pubblicati da Eurostat (rilevazioni del 2017), gli stipendi lordi medi mensili in Europa oscillano tra i 400 euro della Bulgaria e gli oltre 3.800 euro della Danimarca con una media Europea di 2.000 Euro lordi al mese.
Per l’Italia lo stipendio medio mensile rilevato è stato di 2.033 euro lordi al mese. Ad uno sguardo più attento dei dati, si nota che i paesi europei possono essere classificati in tre gruppi: paesi con retribuzioni superiori ai 2.500 euro lordi mensili (Austria, Belgio, Svezia, Germania, Finlandia, Olanda, Irlanda, Lussemburgo e Danimarca); paesi in cui la retribuzione media è compresa tra i 1.000 Euro e i 2.500 euro al mese (Portogallo, Grecia Slovenia, Malta, Cipro, Spagna, Italia, Francia e Regno Unito); ed infine i paesi in cui lo stipendio medio è inferiore ai 1.000 Euro (prevalentemente paesi dell’est Europa come Bulgaria, Romania, Lituania, Lettonia, Ungheria, Polonia, Croazia, Slovacchia, Repubblica Ceca ed Estonia).
Che peso hanno le tasse? Anche in questo caso le differenze sono molto marcate se si pensa che in Belgio la tassazione media per una persona single nel 2017 si è attestata al 53.7% mentre in Spagna è stata “solo” del 39,3 %. L’Italia con il 47.7% si classifica sul podio al terzo posto subito dopo la Germania seconda con il 49.7% e davanti alla Francia quarta quasi a pari merito con il 47.6%. Altro discorso che meriterebbe ulteriore approfondimento sarebbe capire quali servizi i cittadini ricevono a fronte delle tasse che vengono pagate.
Come incide il costo della vita? Guardando infine al costo della vita, l’indice più utilizzato è quello che prende a riferimento il costo della vita a New York (indice 100) e fa un confronto sui prezzi dei beni maggiormente consumati come beni alimentari, svaghi, affitto, trasporti. In linea con la classifica delle retribuzioni, i primi posti sono occupati da paesi come Lussemburgo, Danimarca e Irlanda e gli ultimi dai paesi dell’est. In questo caso l’Italia occupa il sedicesimo posto avendo un costo della vita più basso di Francia, Germani e Regno Unito.
In sintesi: se da una parte è vero che rispetto ai maggiori paesi Europei l’Italia ha retribuzioni inferiori, dall’altro lato il costo della vita più basso aiuta a ridurre questa differenza. Ciò che invece risulta più oneroso in Italia sono le tasse. I paesi che in questa analisi congiunta di più fattori risultano meglio classificati sono Austria, Paesi Bassi e Paesi Scandinavi che coniugano salari superiori alla media con costi della vita in linea o inferiori agli altri paesi avanzati. Dove le tasse sono più alte (vedi Belgio) spesso i servizi erogati giustificano il maggior esborso generando risparmi in altre voci di spesa come asili, sanità e istruzione.
L’ultima considerazione da fare a mio avviso, specialmente con le elezioni Europee alle porte, è che un’Europa unita non può prescindere dal puntare ad avere minori differenze tra gli stati membri quando si parla di fattori come questi che sono cruciali per la vita delle persone e l’unico modo per raggiungere questo obiettivo è attraverso il supporto e lo sforzo congiunto da parte di tutti gli stati membri. Investendo affinché tutti i paesi possano raggiungere le condizioni migliori e non proteggendo status quo isolati.