E’ il futuro prossimo dell’organizzazione aziendale e del lavoro. Si chiama Social Organization, la nuova frontiera dell’azienda comunità in cui ciò che conta di più è saper fare squadra. La rivoluzione digitale che sta cambiando profondamente la vita di tutti noi è anche, forse soprattutto, una rivoluzione sociale.
Nell’epoca in cui l’individualismo sfrenato sembrava dominare e guidare le nostre azioni quotidiane, a tutti i livelli, e i luoghi tradizionali della socializzazione frantumarsi uno dietro l’altro sotto i colpi “dell’Io dominante”, ecco la sorpresa. La domanda latente di comunità è esplosa in modo inaspettato e inedito grazie alla Rete. Oggi tutto sembra diventato social e i nuovi modelli di socializzazione privata, pubblica, professionale, sentimentale hanno trovato il loro luogo nuovo di espressione: i social-network. Da fenomeno circoscritto alla vita privata delle persone a modello di organizzazione per aziende, enti e organizzazioni sociali il passaggio è stato breve. Da qui nasce la Social Organization.
Non siamo di fronte una moda passeggiera ed effimera che si esprime soprattutto a livello semantico con nuovi e roboanti definizioni che in realtà nascondono solo delle suggestioni o dei pseudo-cambiamenti. Niente di tutto questo. Siamo nel bel mezzo di processo reale di trasformazione.
Il fenomeno social ha modificato le nostre modalità di socializzazione private e adesso si sta spingendo oltre, fino a prefigurare un cambiamento nelle organizzazioni e nelle modalità di lavoro. Le aziende stanno modificando i loro processi interni e una delle principali caratteristiche che i dipendenti dovranno sviluppare è proprio la capacità di lavorare insieme. Molte ricerche confermano la tendenza in atto. Secondo i recenti dati del Randstad Workmonitor, che ha realizzato un’indagine sull’atteggiamento dei lavoratori verso le collaborazioni in 33 Paesi del mondo, per il 69 per cento dei dipendenti italiani lavorare in gruppo significa raggiungere maggiori e migliori performance piuttosto che lavorare individualmente. La condizione perché ciò avvenga, si legge nella ricerca, è nella modalità organizzativa delle aziende: collaborativi, infatti, non si nasce ma si diventa. Bisogna, in sostanza, creare le condizioni organizzative per sprigionare le potenzialità della Social Organization. Per l’81 per cento dei dipendenti, si legge sempre nella ricerca, le aziende dovrebbero fare di più per favorire modelli collaborativi e il lavoro di gruppo.
Ma cosa vuol dire, in concreto, Social Organization? Cosa sono i Social Skills? Qual è il ruolo che dovranno svolgere i direttori del personale per guidare la trasformazione social dell’organizzazione del lavoro nelle loro aziende?
A queste domande daranno una risposta Hitrea e l’Associazione Culturale Luoghi di Relazione, che si propongono di promuovere anche in Italia un rinnovamento della funzione HR in ottica social, attraverso un evento, primo nel suo genere, in cui avviare un’occasione di confronto e approfondimento rivolto a tutti quei soggetti aziendali coinvolti in prima persona nella gestione organizzativa del capitale umano. L’evento, in programma a Milano giovedì 20 novembre 2014 presso Spazio Camplus, via Stamira d’Ancona 25, è realizzato con il patrocinio della Fondazione Adriano Olivetti per riscoprire una strada tutta italiana alla comunità. Per registrarsi: www.socialorganizationday.it.