Un po’ prima del Salento della taranta, del mare azzurro e delle discoteche, a Monopoli c’è uno degli esempi di made in Italy nel mondo così tanto belli da ascoltare, vivere, raccontare che può sembrare davvero un sogno divenuto realtà. Pensate agli aerei piccoli, ultraleggeri, in fibra di carbonio, che piacciono tanto agli arabi (e non solo). Ecco, è lì a Monopoli che nascono i Blackshape, battezzati come le “Ferrari dei cieli”. Il nome dell’aereo coincide con il nome dell’azienda, BlackShape Aircraft, avviata come start up nel 2011 con l’ingresso dell’ingegnere Vito Pertosa nel capitale sociale della BlackShape, fondata un paio di anni prima da Luciano Belviso (in foto a sinistra), ingegnere, e Angelo Petrosillo (in foto a destra), avvocato, (allora 26enni) grazie ai 25mila euro di finanziamento a fondo perduto ottenuti con il programma regionale “Principi attivi” per sostenere i progetti innovativi dei giovani pugliesi. Ad oggi di velivoli firmati BlackShape se ne contano 80 di esemplari in volo in 28 paesi nel mondo e in tutti i 5 continenti.
Fare impresa è saper mixare i giusti elementi. Me lo ha insegnato Angelo. L’ho incontrato diverse volte Angelo. Ci siamo confrontati spesso passando dalla politica all’economia, fino alla gastronomia. Anche passeggiando per i vicoli della sua Monopoli. Ebbene, la storia di Angelo da Monopoli e Luciano da Bari, come le migliori ricette, ha equilibrio di ingredienti. Primo, il valore umano e la sinergia tra persone. Luciano e Angelo sono (erano) amici. Si conoscono alle superiori, sono stati eletti nella consulta studentesca. Luciano è appassionato di aerei e vuole fare l’ingegnere, Angelo è un umanista e ha la propensione per il business. In giro per l’Europa per i loro studi, poi però ritornano a casa, nella loro terra. Secondo ingrediente, l’idea innovativa, la voglia di fare qualcosa di nuovo. Progettare velivoli in fibra di carbonio. Un Blackshape pesa circa la metà dei concorrenti, è più veloce e consuma molto meno. Terzo ingrediente, saper fare impresa, mettendo insieme ingegno, talento, soldi, sostegni pubblici e investimenti privati, idee, competenze e prodotto. Mi ha colpito una frase di Angelo. “Per fare le cose, bisogna farle. Senza aspettare niente e nessuno”. Sembra scontato, e invece non lo è affatto. Ci vuole coraggio e intuizione.
Il Sud che scommette e vince. Lo hanno sottolineato anche le istituzioni presenti un anno fa presso l’aeroporto Karol Wojtyla di Bari, dove si è tenuta la cerimonia di “posa della prima pietra” di un nuovo stabilimento in cui sarà prodotto il “Blackshape Prime” – il biposto da turismo e da addestramento, tra i leader nel mercato del segmento dei velivoli leggeri e di aviazione generale in fibra di carbonio. Non si è trattata di una semplice cerimonia di inaugurazione, quella di Bari. Ma il racconto e la storia di una generazione che ha scommesso su se stessa e ha vinto. Blackshape in fondo è questo, è la storia di due ragazzi che decidono di credere nella loro idea, di scommettere sul loro futuro e di rimanere nella loro terra. Una storia di impegno, sacrifici, scelte mirate, competenze e di altissima specializzazione.