Su Harvard Business Review è stata da poco pubblicato un interessante studio dal titolo “How living abroad helps you develop a clearer sens of self” che si occupa di studiare gli effetti benefici delle esperienze all’estero sulle competenze manageriali. Già in passato diversi studi hanno mostrato che l’esperienza internazionale migliora la creatività, riduce i pregiudizi e aiuta nella progressione di carriera. Questo studio si sofferma maggiormente sugli effetti riguardo alle competenze manageriali e trova una correlazione diretta tra l’aver maturato esperienze all’estero ed una maggiore consapevolezza di se.
Metodo: sono stati condotti sei studi coinvolgendo quasi 2000 individui, metà dei quali con esperienza all’estero. Si è potuta osservare così una chiara correlazione tra l’aver fatto esperienza all’estero e una maggiore auto-consapevolezza. Per fugare il dubbio che la maggiore consapevolezza fosse un tratto già maggiormente sviluppato in chi decide di andare a vivere e lavorare fuori, a prescindere dall’esperienza in se, si è condotto anche uno studio confrontando un gruppo di persone che si era già spostata con un altro formato da persone che erano in procinto di farlo e i risultati hanno dimostrato che, nonostante le intenzioni, è proprio la vita fuori dal proprio contesto ad avere un effetto positivo. Ma lo studio non si è fermato solamente all’individuazione di queste evidenze. Gli autori si sono anche posti l’obiettivo di capire perché vivere lontano dal proprio paese di origine abbia un effetto positivo sull’autoconsapevolezza. La risposta è stata che quando si vive nel proprio paese si è circondati prevalentemente da persone che applicano gli stessi codici di comportamento poiché condividono substrati culturali sovrapponibili. Vivere all’estero invece “forza” le persone a confrontarsi con individui aventi background molto differenti. Questo porta a mettersi in discussione e avere maggiore chiarezza del proprio set di valori e comportamenti.
Ma a cosa serve, soprattutto in termini di carriera, avere una maggiore consapevolezza di se stessi? Gli impatti più rilevanti si sono visti in due aree: la prima è la congruenza tra l’autovalutazione e i feedback ricevuti ad esempio all’interno di processi di feedback a 360 gradi sempre più diffusi nelle aziende da parte de chi ha vissuto all’estero. La seconda correlazione, per certi versi collegata alla prima, è stata quella relativa a prendere decisioni di carriera più congruenti. Avere cognizione di se stessi, delle proprie aree di forza e delle aree di miglioramento è condizione fondamentale per prendere decisioni rilevanti nella definizione dei propri step di carriera e per costruirsi, inoltre, un sistema di aspettative realistico.