Dalla pizza alla scienza. A cinque anni Viviana Pinto voleva fare la pizzaiola. Si dice così o dovrei dire che volevi fare la pizzaiolo? “Diciamo che amavo la pizza e volevo farla per lavoro per poterne mangiare tutti i giorni.” Ma l’anno dopo il suo sogno era già un altro: “Nel classico tema su cosa vuoi fare da grande scrissi che volevo fare la ricercatrice scientifica, che era un’idea un po’ vaga, ma a 6 anni va bene così.”
Sistemata per la vita. E così con questa determinazione Viviana è cresciuta e si è laureata con il massimo dei voti in Matematica e si è specializzata in Ingegneria matematica. E ancora prima di discutere la tesi aveva già un lavoro come Junior Data Scientist in un’azienda di tecnologia, “con un bel contratto a tempo indeterminato e tutti i benefits che vi possono venire in mente. Amici stupiti, genitori tranquilli e felici. Ma più passavano i mesi meno ero convinta. Non mi piaceva stare dietro una scrivania tutti i giorni. Mi annoiavo a fare tutti i giorni la stessa cosa.”
Lasciare la strada vecchia per la nuova. E così Viviana dopo 18 mesi si è licenziata, senza nulla in mano, e senza nemmeno avere le idee troppo chiare su cosa fare. Aveva solo pensato di usare in qualche modo quanto aveva imparato nei lavoretti fatti da studentessa: “Dato che avevo fatto l’animatrice nei villaggi turistici e avevo lavorato in un museo di scienze per bambini e ragazzi, la prospettiva era di fare qualche festa di compleanno a tema Lego”.
Il nuovo. Poi, invece, la svolta grazie all’incontro con Cinzia Loiodice, Country Head Bricks4kidz Italia, che le ha dato la possibilità di sperimentarsi. “Diciamo che ho fatto 2+2: so programmare e mi piace, so stare con i ragazzini e mi piace. Da lì alla robotica educativa il passo è stato breve. Con Cinzia ho iniziato a fare laboratori di robotica e, da lì, quello è diventato il mio lavoro. In realtà non penso esista ancora un nome per definire il mio lavoro, anche se non sono l’unica a farlo. Sono una via di mezzo fra un docente, un animatore e una che parla un sacco raccontando cose che l’appassionano.”
Più Lego meno Barbie. E di laboratorio in laboratorio l’attività di Viviana è cresciuta: nuovi clienti importanti come Comau, il Festival della Scienza ed la partecipazione al TedXTorino che le ha dato grande visibilità. “Sì, quando me lo proposero credevo che fosse uno scherzo. Ho cominciato a descrivere cosa avrei detto da un palco del genere, ma con pochissima serietà. Solo che non era uno scherzo e così da lì a pochi mesi mi ci sono trovata davvero su quel palco a Torino. Più Lego e meno Barbie… è così che viene ricordato il mio intervento. Ed il senso è… anzi no, non ve lo dico, guardatelo qui” http://bit.ly/2YtzgOA
Il futuro è adesso.Viviana ora è impegnata a combinare tutti i suoi impegni come libera professionista. Ha aperto un suo sito, Nana robotics, dove racconta di sé e del suo impegno e le collaborazioni crescono e si moltiplicano. “Sto cercando di incastrare tutto. Voglio continuare a fare cose belle ed interessanti, per me e per gli altri. Ogni tanto compro qualche robot nuovo e mi invento attività nuove. A Settembre sarò ospite con due workshop a Great Innova, il primo festival dell’innovazione a Cuneo, e nel 2020 terrò un ciclo di conferenze con Mondadori Education. Probabilmente farò anche in modo di portare qualcosa con i miei robottini nella mia associazione, Scienza Cipolla, che si occupa di divulgazione e animazione scientifica. Poi chi lo sa cosa succederà…” A chi le chiede cosa vuol fare da grande risponde così: “A 11 anni ho deciso che avrei lavorato per Google e credo ancora che un giorno ce la farò, anzi proprio in questi giorni mi sono candidata per una posizione. Vedremo, vi terrò aggiornati”.