Perdonatemi se sono un po’ di parte, ma la storia di oggi la voglio dedicare soprattutto alle donne. Sì, perché spesso restiamo ferme a metà tra quello che vogliamo fare e quello che realmente facciamo e la colpa della nostra insoddisfazione è sempre della famiglia, del tempo che manca, della spesa da fare, dei bambini da seguire. Mi piace rompere gli schemi, perché solo così possiamo prendere consapevolezza di quanto sia importante decidere di passare all’azione, di prenderci il nostro tempo, di andare oltre i nostri limiti. Manu è una tosta, ma non perché sia diversa da noi, lei ha solo deciso quello che vuole e ogni giorno suda, lavora duro e spinge per andare a prenderselo. Ho deciso di intervistarla perché è un esempio di grinta, energia, consapevolezza e azione e spero di potervi trasmettere l’importanza di porsi degli obiettivi e di impegnarsi a fondo per raggiungerli.
Emanuela viene da Roma e oggi è titolare, insieme al suo compagno Paolo Festa, della Palestra Functional Fit. Nella vita non ha fatto sempre questo, anche se lo sport ne fa parte da sempre. La sua storia professionale si è evoluta nel tempo, insieme ai suoi obiettivi. Ha svolto per tantissimi anni un lavoro da dipendente, come visual merchandiser per una grande azienda di gioielli. La sua evoluzione forse è frutto di un percorso naturale, perché lo sport è entrato nella sua routine sin da bambina e, goccia dopo goccia, è riuscito a superare la soglia della passione per diventare non solo una professione, ma un vero stile di vita. L’autodisciplina, credo sia stata la vera forza che ha spinto Emanuela a lavorare talmente tanto sui suoi obiettivi, da arrivare, nel 2013 a lasciare la sicurezza del posto fisso, per dedicarsi completamente a ciò che la rende felice. La sua preparazione si è sviluppata su un doppio fronte, quello della palestra, come istruttrice e titolare, e quello dell’agonismo sportivo nelle gare di mountain bike.
La mia routine giornaliera è vivace e definita nei minimi dettagli. È l’organizzazione il segreto per riuscire a fare tutto al meglio. Come per molte donne, la cosa più difficile è riuscire a conciliare i ritmi del lavoro con le esigenze della casa e della famiglia. Io ho una bambina, Martina, di 12 anni, la persona più importante della mia vita. Anche se da un lato so che il tempo più penalizzato è proprio quello che trascorro con lei, dall’altro sento il dovere come mamma di essere per lei un esempio. Nulla si ottiene senza sacrificio e senza costanza. Io cerco di trasmetterle i miei valori, anche attraverso le mie sfide quotidiane, le rinunce e il duro allenamento. Forse oggi non capirà quanto tutto questo sia importante anche per lei, ma spero che un giorno, la mia forza e la mia grinta, la ripagheranno delle attenzioni che le ho sottratto. Sono comunque una mamma molto attenta e presente. Tra un allenamento e l’altro, la accompagno alle varie attività o dalle amiche, ma preferisco che stia con me in palestra piuttosto che lasciarla a casa da sola. Una volta terminata la giornata lavorativa, la sera faccio quello che fanno tutte le donne, sistemo casa, cucino e organizzo tutto quello che serve per far partire la giornata successiva in maniera efficiente. Insomma è una vita impegnativa, in cui ho scelto di essere protagonista attiva di ogni attimo, con poche distrazioni da divano.
La mia motivazione, ogni giorno, parte dagli obiettivi che mi sono prefissata. A me piace vedermi bene, avere un corpo sempre tonico e muscoloso e gli allenamenti in palestra mi servono per raggiungere questo risultato ogni giorno. Poi ci sono gli obiettivi legati al mio percorso agonistico e la mia motivazione principale è vincere le gare di mountain bike. Mi alleno duramente, per arrivare al giorno della performance più preparata possibile, per evitare che un momento di gioia si trasformi in sofferenza e dolore. Quando faccio lezione di fitness in palestra partecipo sempre attivamente, è fondamentale dare l’esempio, per trasmettere carica ed entusiasmo. Le sedute di lavoro sono sempre all’insegna del divertimento e non manchiamo mai di fare un piccolo break insieme dopo ogni allenamento perché, mangiare anche un pezzettino piccolo di dolce e un caffè subito dopo la performance fa bene sia all’umore che al fisico.
I ritmi sono molto intensi, non deve essere facile conciliare questo stile di vita con il tuo essere mamma e donna. Non ti viene mai voglia di mollare? Assolutamente sì, mi viene voglia spesso di mollare tutto. Quando mi alleno tanto e una gara non va come mi aspetto. Quando sono stanca, quando ho degli allenamenti duri che non riesco a metabolizzare mentalmente, quando Martina mi chiede perché non posso essere una mamma come tutte le atre. Io seguo anche un regime alimentare molto rigido, perché l’allenamento da solo non basta ad ottenere i risultati sperati. Ho voglia di mollare quando i conti non tornano a fine mese, quando cerco di dare tanto e in cambio ricevo critiche non costruttive, ma solo fini a se stesse. Tutti i momenti di sconforto alla fine passano, perché questa è la vita che ho scelto, faccio tutto ciò che mi rende felice e nonostante spesso sia dura, riesco sempre a ritrovare la giusta motivazione.
Cosa consigli a chi vorrebbe fare il tuo stesso lavoro o semplicemente diventare come te? Sono soprattutto le donne a rivolgersi a me in questo senso. Quello che rispondo, sempre, è che l’allenamento parte prima dalla testa. Bisogna lavorare tanto, crederci, mettersi in gioco, ma soprattutto affidarsi a persone competenti, perché il rischio è di subire danni, a volte anche gravi. Le più grandi soddisfazioni di questo lavoro arrivano quando vedo risultati non solo su di me, ma anche sulle persone che alleno. In palestra, oltre alle capacità tecniche, servono empatia e capacità di ascolto. Bisogna saper distinguere chi viene solo per liberare la mente, da chi lo fa per raggiungere obiettivi concreti e mirati. Dobbiamo essere in grado di rispettare le loro aspettative in entrambi i casi. L’allenamento efficace non si ferma in palestra, ma continua a tavola, perché l’alimentazione rappresenta l’80% del risultato finale. La cosa importante è accettarsi prima per quello che si è, tutto il resto è valore aggiunto.
Ci sono delle persone a cui ti ispiri, come esempio di vita e di crescita personale? I miei modelli di riferimento sono sempre stati i miei genitori. Purtroppo mio papà non c’è più da diversi anni e non ha potuto condividere questa mia scelta, ma mia mamma è una forza della natura e lei per me è fonte di sicurezza e ispirazione. Mi ha sempre lasciata libera di scegliere e di sbagliare; ha paura quando sono in bici tra i boschi e, anche se non sono più una bambina, sento ancora forte il bisogno dei suoi abbracci e della sua presenza. L’altra persona che ogni giorno mi trasmette il coraggio, la tenacia e tutti gli insegnamenti fondamentali per la mia crescita professionale, è Paolo Festa, mio socio e compagno di vita. Io lo definisco il mio grande maestro. Lui mi ha dato la possibilità di diventare la persona forte e determinata che sono oggi, sia a livello agonistico che personale. Segue tutti i miei allenamenti e mi spinge a fare sempre di più. Non gliel’ho mai detto, ma lui è il mio mito e un incrollabile punto di riferimento. Insieme lavoriamo ogni giorno per far crescere sempre di più la nostra attività e per trasmettere a più gente possibile la nostra immensa passione per lo sport.