Iniziamo dal principio. Kiky non è mai stata una di quelle bambine con un sogno preciso, ma i suoi interessi avevano una direzione chiara “Vero, amavo l’arte e la cura per gli spazi, per questo dopo il liceo artistico mi sono laureata in Interior Design presso lo IAAD di Torino, ma non avevo davvero chiaro il lavoro che avrei voluto fare, era più una questione di passione.”
La tentazione dell’accontentarsi. E come accade a tanti studenti Kiky per essere autonoma ha iniziato a fare diversi lavori: una collaborazione in un negozio di mobili, cameriera e barista. “Una scelta buona per mantenermi agli studi, ma che poi era andata oltre. Il primo stipendio mi fece sentire bene. Poi c’era il bello di avere colleghi simpatici, ed anche solo attraverso un mobile o un caffè sentivo che facevo qualcosa di utile per qualcuno. Non era esattamente quello che mi appassionava, ma era già tanto, e mi sembra che la vita sarebbe continuare così per sempre: accontentandomi. In fondo non lo fanno la maggior parte delle persone?”
Ma poi le mancò l’aria. “Sì, ad un certo punto mi sentii soffocare, e la sensazione peggiorava di giorno in giorno ogni. Dopo anni non mi piaceva la ripetitività di quei lavori, mi sembrava tutto così banale e poi pativo anche l’essere una dipendente. A molti piace quella dimensione: ricevi il tuo stipendio, hai i tuoi orari, tutto è già definito. Ma a me invece stava tutto stretto. Volevo essere indipendente, decidere io cosa fare, quando e come. Volevo tornare alle mie passioni.”
La domanda: Ma cosa poteva fare? “La mia laurea non mi apriva grandi possibilità, men che mai in un mondo come quello attuale in cui tante persone si improvvisano e propongono come progettisti di interni. E così mentre cercavo risposte arrivò nella mia vita il Feng Shui, questa stupenda filosofia orientale che studia l’influenza che ha l’ambiente sulle persone e unisce natura e l’uomo per portare equilibrio. Iniziai con un corso a Torino. Ne rimasi affascinata. E di corso in corso sono arrivata a scegliere l’Accademia Italiana di Feng Shui di Verona per ottenere la migliore formazione possibile in Italia.”
La scelta. E così che Kiky ha iniziato un percorso che l’ha portata dalla direzione al sogno, dal sogno al progetto: “mentre approfondivo il Feng Shui si è chiarito in me stessa il sogno di uno studio mio. Un sogno che ha iniziato a trasformarsi in progetto con le classiche domande ed anche preoccupazioni. Con che soldi aprirlo? Avrò lavoro a sufficienza per tenerlo aperto? Da sola? O con chi?” E mentre le persone intorno a lei si schieravano sui classici fronti opposti: E’ una follia. Ma chi è interessato al Feng Shui in Valle d’Aosta- e dall’altra parte i: Wow! E’ meraviglioso! Noi ci siamo e ti appoggiamo! – lei scelse. “Accettai di condividere uno spazio con mio padre ed in seguito con un’altra ragazza. Mio padre musicista e commerciale era entusiasta di questo mio progetto. Mia madre pur essendo più preoccupata era sempre dalla mia parte. Tutto sembrava perfetto.”
La scossa. Ma pochi giorni prima dell’inaugurazione il padre di Kiky ebbe un incidente. E così anche se tutto sembrava iniziare nulla iniziò. “Il luogo c’era, ma io no. Io pensavo solo a mio padre, a cosa era successo, a come stava male e così i mesi passavano con uno studio senza vita. Un sogno realizzato, ma solo nella teoria. Sono stati mesi strani e bui, che ora potrei definire di vera e propria gestazione. Ci sono stati momenti in cui non vedevo via d’uscita. E così ho continuato nella mia vecchia vita da barista. Ci sono voluti mesi interi e solo dopo che mio padre è mancato ho trovato la forza per ricominciare tutto. Ed è anche in onore suo che porto avanti il mio studio. Lo volevo condividere con lui ed invece mi trovo senza di lui, ma con l’appoggio della sua eredità.”
La rinascita. Un anno dopo la prima inaugurazione lo studio di Kiky, nel settembre 2019 è finalmente rinato. “Sì. Negli ultimi 4 mesi tutto ha preso davvero vita. Il mio studio è vivo e diffonde benessere. Mi piace progettare spazi privati e pubblici, familiari o aziendali, per portare equilibrio e forza ai temi importanti per le persone che li vivono. C’è chi cerca abbondanza, anche finanziaria, chi salute, chi apertura ai viaggi, chi fertilità. Di questo mio nuovo lavoro amo ogni giorno di più il fatto di aiutare gli altri.”
Le sfide ora sono tante, ma Kiky ha coraggio e volontà ad accompagnarla, insieme ad un gruppo di professioniste ed amiche con cui condividere i suoi nuovi progetti dello studio. “La sfida più grande è sicuramente quella di far conoscere il Feng Shui in Valle d’Aosta superando le barriere per i molti pregiudizi, ma io so che il Feng Shui funziona e che quindi, come ogni cosa al servizio della vita, continuerà a crescere e a diffondersi. Ed in più ora guardandomi indietro mi rendo conto che ogni difficoltà, ogni ostacolo ci fa crescere, e dà profondità alle nostre scelte di vita. Sono chi sono anche per le ferite ed i dolori di questi ultimi due anni. Quindi, ben vengano queste sfide e se ci saranno altre ferite come ho fatto finora ci farò crescere delle ali. Credo che questa sia la strada giusta, non solo per me, ma per tutti. Vedo spesso coetanei già seduti, rassegnati, ed io li sprono sempre a vivere ogni istante seguendo la propria direzione, tanto personale, quanto preziosa.”
Grazie Kiky, concordiamo. Accontentarsi è comodo, ma osare è meglio perché “Ogni vita merita l’impegno di prendersi cura della propria unicità, per metterla a disposizione degli altri ed al servizio della vita.”