International Living ha pubblicato, per il 29imo anno, il rapporto “Annual Global Reteirement Index” che risponde ad un semplice domanda che sempre più persone si pongono: “dove mi conviene passare la pensione”? I numeri fotografano un fenomeno in netto aumento, sia i dati ISTAT che i dati dell’INPS parlano di oltre 400.000 Italiani oltre i 60 anni che ricevono la pensione fuori dai confini nazionali e sempre più spesso il motivo scatenante la scelta è dato da condizioni fiscali più vantaggiose, maggiore potere di acquisto nel paese estero in cui ci si trasferisce e una percezione di migliore qualità della vita per quanto riguarda clima, servizi sanitari e assistenza agli anziani.
A ben guardare i numeri, si evince anche che un ulteriore fattore incentivante è dato dalla cosiddetta fuga dei cervelli. Incrociando i dati si può notare come i due fenomeni abbiano seguito negli scorsi anni traiettorie simili e se da un lato le motivazioni di tali incrementi vanno cercate tra gli effetti della crisi economica è anche intuitivo pensare che nel momento i cui i figli si trasferiscono all’estero anche i genitori hanno minori motivazioni a restare. Se poi addirittura passare gli anni della pensione fuori dall’Italia coniuga benefici economici con la vicinanza a figli e nipotini, l’equazione è presto risolta.
Quali sono i paesi più attraenti per godersi il meritato riposo? Su tutti la spunta Panama coniugando un clima magnifico a tassazione molto conveniente e l’utilizzo dei dollari statunitensi come moneta. Al secondo posto si trova la Costa Rica che oltre alle bellezze naturalistiche vanta un clima eccellente e un basso costo della vita. Il paese inoltre ha una stabile democrazia, è rinomato per la sua sicurezza e per la grande apertura al mondo LGBTI. Messico ed Ecuador rispettivamente terzo e quarto Colombia sesta e Peru ottavo completano il blocco centro/sudamericano che occupa ben 6 posti tra i primi 10. Unici paesi asiatico nella top 10 sono la Malesia e la Thailandia che si attesta al quinto ed al nono posto grazie alle loro spiagge da sogno e al costo della vita molto basso, basti pensare che si può mangiare al ristorante con 6 dollari a persona e affittare una casa con vista mare o vista montagne per meno di 500 dollari al mese. Le bellezze naturali e la ricchezza culturale completano il quadro. Infine, per l’Europa, troviamo i paesi della penisola iberica con il portogallo settimo e la spagna decima. Anche in questo caso il fattore determinante è il basso costo della vita, soprattutto in relazione agli altri paesi europei, unito al clima mite e agli alti standard di vita.
Come funziona per gli Italiani? Il pensionato Italiano che si trasferisce all’estero in un paese dell’UE o in un paese che ha stipulato un accordo con l’Italia può semplicemente richiedere sia all’INPS che all’INPDAP il versamento della pensione presso un conto corrente estero tramite un apposito modello scaricabile e inviabile per via telematica.
In base al paese di destinazione ed agli accordi vigenti il pensionato dovrà scegliere la banca indicata dall’istituto previdenziale per l’erogazione della pensione e potrà scegliere di ricevere la somma in Euro o in valuta locale. Nei casi in cui il paese di destinazione non fosse nella lista si può optare per l’assegno circolare ma la procedura diventa un po’ più articolata. Altro aspetto molto importante da valutare nella scelta del paese in cui trasferirsi è il regime di doppia tassazione, ovvero se gli accordi in essere garantiscono che non si debbano pagare le tasse in entrambi i luoghi (Italia e nuovo paese di residenza). I paesi a tutt’oggi preferiti dagli italiani che decidono di trascorrere la pensione all’estero sono Spagna, Portogallo e Grecia se si pensa all’Europa e Thailandia, Marocco e Tunisia se si allarga l’orizzonte.