È stato pubblicato il nuovo rapporto dell’UNICEF in cui si mettono a confront le politiche familiari in 31 dei paesi ad alto reddito. Svezia, Norvegia, Islanda, Estonia e Portagollo sono risultati gli stati con le migliori condizioni per i neo genitori. Al capo opposto della classifica si trovano invece Svizzera, Grecia, Cipro, Regno Unito ed Irlanda. L’Italia si trova a metà classifica con luci e ombre. Nello studio si analizzano le politiche di welfare familiare in generale, ma anche in particolare il bilanciamento tra i diritti dei neo padri e delle neo madri e la disponibilità di servizi per l’infanzia nel periodo 0-6 anni.
Welfare: sul totale dei paesi presi in considerazione per l’analisi solo la metà garantisce un congedo di maternità completamente retribuito per un periodo di almeno 6 mesi. La sotto-classifica sui congedi maternità è vinta con ampio margine dall’Estonia che prevede ben 85 settimane (1 anno e 8 mesi circa) interamente retribuito. Gli Stati Uniti invece sono l’unico tra i paesi in esame che non ha una legislazione nazione sul tema della maternità.
L’Italia si classifica al 19imo posto con 25 settimane di congedo maternità interamente retribuito, poco più del 30% dei bambini fino a 3 anni iscritti all’asilo e congedo per i neo papà di appena 0,4 settimane. Speciale risalto viene dato ai congedi dei neo-papa’: lo studio ribadisce l’importanza di questo periodo per consentire anche ai papà di iniziare sin da subito a costruire il legame con i figli contribuendo significativamente al loro sviluppo e riducendo sensibilmente i livelli di depressione post-partum delle neo mamme. Oltre a citare i casi di eccellenza come la Svezia e la Danimarca, lo studio sottolinea anche che spesso oltre alle barriere normative si aggiungono quelle culturali. Come ad esempio in Giappone, dove la legge darebbe diritto a ben 6 mesi di paternità; ma solamente il 5% degli aventi diritto ne fanno uso.
L’ultimo punto su cui si sofferma lo studio e quello degli asili. Nei paesi dove la percentuali di bambini iscritti all’asilo nei primi tre anni è piùbassa si trovano anche i costi a carico delle famiglie piu’ alte. Dove invece i costi sono sostenuti in gran parte dalla pubblica amministrazione il numero di iscritti aumenta drasticamente.
La strada indicata per poter migliorare è piuttosto semplice: 1. Congedi parentali di almeno 6 mesi a retribuzione piena per tutti i genitori. 2. Mettere a disposizione asili nido di qualità a costi nulli o comunque bassi in base al reddito familiare e non avere periodi di scopertura tra il rientro dei genitori ed i servizi per l’infanzia offerti. 3. Garantire il diritto all’allattamento per le madri anche dopo il rientro a lavoro.