Le necessità si possono ridurre drasticamente e con queste le spese. Per vivere possono bastare i 500 euro guadagnati dalla rendita di una casa messa in affitto: non serve di più, se si riesce a riconoscere che tanto di quello che si ha non è indispensabile, che tanti bisogni sono solo il frutto di un consumismo da cui ci si può smarcare.
Si può fare racconta come una coppia, Giampaolo, italiano di 41 anni, e Başak, turca di 37, sia riuscita a rivoluzionare la propria vita, abbandonando Roma e la terraferma per vivere su una barca a vela riscoprendo ciò che conta davvero, senza puntare troppo al futuro, godendosi il presente, alla ricerca di una quotidianità diversa, autentica e avventurosa.
“L’esigenza di libertà e il desiderio di leggere il più bel libro che esista, il mondo, ci ha fatto scegliere di partire”, ci racconta Giampaolo. “La goccia che ha fatto traboccare il vaso, potrebbe esser stato il momento in cui io e mia moglie ci siamo resi conto che lavorare onestamente, anche se tanto e intensamente, ci avrebbe portato ad accumulare dei soldi, non tanti tra l’altro, di cui forse avremmo goduto solo in età pensionabile. A noi questo non andava bene, volevamo avere da giovani la nostra vita libera”. Così Giampaolo e sua moglie si fermano e iniziano a ragionare sul loro futuro: ”Abbiamo parlato, fatto due conti e verificato che per l’esistenza a cui puntavamo non servivano molti soldi, rimanendo in effetti sbalorditi di come anche noi fossimo finiti nella rete meschina del concetto ‘essere umano = consumatore’”.
È così che Giampaolo e Başak, prima rispettivamente consulente finanziario e traduttrice presso l’ufficio turismo turco, poi insieme imprenditori di diverse società commerciali, decidono che “si può fare”: è possibile studiare il modo di vivere diversamente, solo con ciò che è realmente essenziale. E per farlo come nuova casa scelgono una barca a vela, “che ti porta in una dimensione idilliaca, mitica”, ci dice Giampaolo, “e che senza voler scivolare su facili argomenti omerici, resta una splendida possibilità di rimanere a contatto con la natura, scegliendo tu quando è il momento di navigare nell’assoluto silenzio che si trova in mezzo al mare e quando invece è il momento di stare all’ancora condividendo con altri attimi semplici e intensi”.
E tuttavia, ci dice Giampaolo, la barca a vela resta pur sempre un mezzo: ognuno deve e puo’ svoltare seguendo le proprie passioni e possibilità; il fine è un altro, quello di uscire da “Matrix”, ovvero da quella realtà di bisogni fittizi che il consumismo impone. “La cosa che siamo più felici di esserci lasciati dietro le spalle è il caos, lo stress, l’ipocrisia e tutto quel bel compendio di regole sociali caratterizzanti la ‘brava gente’: siamo terrorizzati dalla ‘brava gente’!”.
È dal 2010 che Giampaolo e Başak hanno mollano gli ormeggi e navigano per il Mediterraneo tra baie turche e greche sulla loro barca a vela adattata ad abitazione, immersi in una nuova esistenza in cui le giornate sono fatte di incontri con luoghi e persone nuove e di ritrovati interessi (tra cui quello di Giampaolo per la fotografia artistica, a cui è dedicato il sito giampaologentili.com).
“Forse la parte più bella di questa vita è quella di svegliarsi la mattina e poter decidere cosa fare senza render conto a niente e nessuno, lieti che tutto ciò comporti un maggior rispetto del mondo e dell’uomo”. Domandiamo a Giampaolo se c’è qualcosa che gli manca di quando viveva e lavorava a Roma: “La confortante, tranquillizzante routine. Proprio, paradossalmente, quella soporifera sensazione di appartenenza, di regole sociali tanto contestabili quanto però acquietanti. Avere ormai il tempo per pensare è una splendida conquista, ma altrettanto affliggente. Dispiace vedere il mondo occidentale ‘ ingannare’ continuamente la gente per loschi fini d’interesse, gente che a sua volta ama farsi ingannare, senza alcun vagito di ribellione. Il mondo oramai non è un bel posto, ma vogliono convincerci che la vita è bella, che per essere felici basta acquistare l’ennesimo indispensabile ‘giocattolo’ del momento. Rimanendo nel tema del film dei fratelli Wachowski, Matrix, a volte non avremmo voluto scegliere la ‘pillola rossa’.”
Da queste riflessioni nasce in Giampaolo la volontà di raccontare la sua storia e divenire autore di un libro che, nel su piccolo, potesse fare una differenza: “Ho compreso quanto lo strumento della scrittura fosse importante per comunicare agli altri un messaggio; scrivere questo libro mi è sembrata un’ottima occasione per donare al prossimo un grido, un ‘si puo’ fare’ che va oltre l’apparente scelta di vivere in una barca a vela, ma che è anche una battaglia, una contestazione al materialismo puro, al consumismo sfrenato, che sta condizionando e rovinando sempre più la bellezza della vita stessa, e dell’essere umano. Credo sia giusto fornire degli spunti di riflessione al prossimo. E l’unica cosa che io ho potuto fare è stata quella di metter nero su bianco, umilmente, la nostra esperienza di vita. Ho pensato di poter restituire a qualcuno, fosse anche una sola persona mi basterebbe, quello che io ho preso da altri, leggendo a mia volta storie che hanno contribuito alla nostra scelta”.
Tra le righe del libro di Giampaolo Gentili, anche in virtù di questa volontà di poter fare per qualcun altro la differenza, non mancheranno consigli pratici e informazioni tecniche sulla scelta della barca a vela, sulla gestione del budget, su come si può fare, concretamente, dopo aver trovato il coraggio di “salpare”, ad affrontare giorno per giorno un percorso come il suo.
DATI DEL LIBRO
Giampaolo Gentili
“Si può fare. Come vivere una vita da sogno con 500 euro al mese”
Nutrimenti (collana Transiti blu), 2013
CONTATTI
Pagina Facebook dedicata al libro: www.facebook.com/SiPuoFare
Pagina del blog di Başak e Giampaolo: http://sipuofaaareee.blogspot.com
Sito di Giampaolo Gentili dedicato alla fotografia: www.giampaologentili.com