Ho incontrato Christian ad Aosta. Erano otto anni che non lo vedevo. “Ti ricordi quando ci siamo incontrati la prima volta? Eravamo alla prima lezione Teacher Training di Kundalini Yoga a Bologna. Ecco quello che abbiamo iniziato lì, in quei due anni, oggi è la mia professione. Ma ci è voluto del tempo e per molti anni ho vissuto due vite”.
Mentre ci avviciniamo al suo centro Lo Zen Massage, in Piazza Caveri, Christian inizia a raccontarmi. ”Avevo scoperto lo yoga da anni, ma solo dopo aver partecipato ai corsi di Kundalini Yoga tenuti da Annamaria Boson, Devinder Kaur, mi sono sentito ispirato e chiamato a frequentare il Teacher Training. Così divenuto insegnante di yoga ho iniziato la mia doppia vita: mi svegliavo sempre due ore e mezza prima di andare al lavoro per la mia pratica personale, poi, terminata la giornata da elettricista e capo cantiere, tenevo le mie lezioni di Kundalini Yoga. Di mese in mese gli allievi aumentavano, e quei ritmi erano sempre più sfidanti”.
Entrando nel centro mi dice del grande cambio: “Avevo ormai capito che quello che stavo facendo non mi permetteva più di essere me stesso. Troppe ore nei cantieri! Non avevo tempo per quel che mi interessava davvero, ma mi decisi a cambiare solo quando compresi ed accettai che la libertà che c’è fuori è la libertà che c’è dentro di noi. Io non mi sentivo libero, ma il vero problema era che non ero libero io. Troppe catene, condizionamenti, convinzioni limitanti”. Mi spiega così che tutto cambiò quando comprese che l’equazione posto fisso-sicurezza era una falsa convinzione e si decise finalmente a creare la sua nuova vita, fatta di investimenti personali, di denaro, tempo ed energie.
“I miei genitori erano preoccupati, ma mi hanno comunque appoggiato insieme alla mia compagna Alice ed il mio amico Boonchan Chanloung, un massaggiatore thailandese, che da anni vive a Gressoney e che non solo mi ha passato le sue conoscenze, ma mi ha anche guidato nell’acquisire maggiore consapevolezza.” Scopro così che negli anni in cui non ci siamo visti Christian ha approfondito ed arricchito il suo percorso formativo: “Sono stato per tre mesi in Thailandia per specializzarmi in massaggi e poi, rientrato, ho seguito diversi corsi per curare con il Sat Nam Rasayan, le campane tibetane, il Gong, i cristalli, ed oggi nel mio centro porto tutto questo”.
Il centro è fatto da 50mq, molto curati in ogni dettaglio, che si trasformano in base all’attività a cui vengono dedicati: da sala yoga a sala massaggi. “Me lo hanno dato in uso i genitori di Alice, ed ora tutto sta fluendo con abbondanza e prosperità. Io ho finalmente il tempo per la mia pratica ed anche per la cura degli altri. Il mio tempo ora mi appartiene davvero e lo posso dedicare anche a recuperare e mantenere il legame con la natura che circonda Aosta. Pensa che con Alice tre anni fa abbiamo iniziato a dedicarci anche all’apicoltura ed ora produciamo già 10 quintali di miele”.
[scrollGallery id=59]
Mi spiega così che le api sono grandi maestre. “Mi hanno aiutato a sentire e capire la connessione con la natura, e l’interconnessione del tutto. Le api hanno bisogno del sole, di acqua e di fioriture senza le quali muoiono. Non è la stessa cosa per noi? E poi loro sentono i nostri campi elettromagnetici e per questo per avvicinarle senza avere problemi bisogna essere molto centrati”. Poi mi mostra la foto di altri suoi maestri. “Sono monaci buddisti. Li ho ospitati per alcuni giorni mentre erano di passaggio per raggiungere Roma. Ogni anno vengono a visitare i loro centri in Europa ed Aosta è la sosta perfetta arrivando dalla Svizzera. Conoscerli è stato davvero potente! Sono stato folgorato dalla loro capacità di trasmettere ed insegnare la profonda semplicità della vita e le quattro nobili verità. Il Buddismo è il nuovo contenitore della mia vita. Finalmente ora ha tutto un senso autentico e profondo”.
Ci salutiamo usando i nostri due nomi spirituali da insegnanti di Yoga: lui Sat Bir Singh -il vero, il coraggioso-, io Sur Jeet Kaur- colei che porta ringiovanimento e motivazione-. Bello rincontrarsi dopo questo cambio vita, come lo ha definito lui “verso la vera luce, quella interiore”.
di Samantha Marcelli