“Non so ovviamente cosa farò e dove sarò nei prossimi anni, ma sono felice di essere qui ora e di aver colto questa magnifica occasione. Quello che sto imparando sarà presto spendibile in altri luoghi e contesti. Il mondo globalizzato porta con sé molte contraddizioni, ma sicuramente anche molte opportunità”. Così mi scrive Maria Elena, 28 anni, una laurea in Giurisprudenza ed un’invidiabile capacità nel socializzare. Il suo viaggio, insieme a quello di Gian Luca, Angela ed Andrea, ha avuto inizio cinque mesi fa.
Un progetto europeo, finalizzato all’introduzione di giovani in un contesto lavorativo internazionale, ha permesso loro di entrare in contatto con una realtà multietnica e multiculturale in un paese troppo spesso sottovalutato: la Polonia. E da lì un concatenarsi di eventi ha fatto il resto. “Finalmente avevo la possibilità di fare un’esperienza grazie alla quale avrei potuto migliorare sensibilmente l’uso della lingua inglese – dice Andrea, con una laurea specialistica in Economia ed una serie di altri progetti europei alle spalle, portati a termine nel settore amministrativo e marketing – Prima di partire per questa avventura non sapevo ciò che mi avrebbe atteso. La mia conoscenza della nazione era alquanto scarsa, solo col tempo ho capito che la Polonia rappresentava una realtà ricca di opportunità professionali”.
“Non avevo mai pensato alla Polonia come un posto in cui avrei potuto trascorrere tutti questi mesi – gli fa eco Gian Luca – Nonostante la diffidenza iniziale, ora posso dire che qui le occasioni non mancano, basta saperle sfruttare, specie nelle grandi città dove si respira quell’atmosfera internazionale tipica dell’Europa dei giorni nostri”. Lui, giovane dal carattere riflessivo e pacato, è stato il primo del gruppo a fare il “grande passo”, a sfidare la sorte, a decidere di dare una svolta alla sua vita. Ha preso il treno per Stettino e si è ritrovato a lavorare per una grande multinazionale tedesca, Arvato Bertelsmann. “Durante il periodo di permanenza in terra polacca per il progetto, ho mandato curricula a diverse aziende del posto. E le risposte non tardavano ad arrivare – asserisce – Poi una telefonata dove mi veniva comunicato che ero stato assunto. Dopo un primo istante di tentennamento, ho deciso: volevo intraprendere quest’avventura! In Italia la situazione lavorativa è complicata e le opportunità sono limitate, anche per persone qualificate, ma l’input maggiore mi è arrivato dalla possibilità concreta di vivere un periodo della mia vita all’Estero, in maniera indipendente e professionalmente interessante e formativa”.
E dopo Gian Luca, come in una reazione a catena, anche gli altri ragazzi hanno cercato e trovato occupazione nel paese di Chopin. “Dal punto di vista umano, il progetto europeo si è rivelato un’esperienza unica – afferma Angela – Ed è questo che ha spinto me ed alcuni miei colleghi di avventura a cercare occupazione qui”. Dopo la laurea in Lingue e diverse permanenze, formative e lavorative, in Spagna con un orientamento iniziale verso il settore turistico, Angela passa all’Ufficio Relazioni Internazionali presso l’Università Jana Kochanowskiego di Kielce, per poi approdare al customer service alla Shell di Cracovia. “Il motivo per cui ho deciso di lavorare in una multinazionale è che sono convinta che rappresenti un vero e proprio passo in avanti, un finestra aperta su quella crescita professionale ed economica a cui io e gran parte dei miei coetanei auspichiamo – spiega – Sto imparando una nuova lingua, il polacco, e sono soddisfatta delle scelte prese. Spero che questa esperienza professionale possa continuare a lungo, visto il buon rapporto che si è venuto a creare con il team e, ahimè, la difficile situazione economica nel nostro Paese”.
Con le stesse consapevolezze di Angela, Andrea ha scelto Cracovia per la mettersi alla prova, per dimostrare quanto vale. “Un aspetto chiave nella ricerca di un impiego è stata la velocità con cui le aziende mi chiamavano per aver un primo contatto telefonico, a cui faceva seguito la convocazione per il colloquio – racconta – Ho quindi ricevuto una buona offerta da parte di una multinazionale che lavora per conto di un grosso cliente tedesco nell’ambito del mercato italiano. Ho accettato senza pensarci due volte!”.
In questa nuova terra di opportunità, anche Maria Elena ha trovato la sua dimensione professionale. “Dopo aver trascorso un intero anno accademico in Francia grazie al progetto Erasmus, è nata in me la volontà di vivere un’esperienza lavorativa in un contesto multiculturale e multilinguistico – chiosa – La Polonia ospita numerose multinazonali ben liete di assumere giovani di ogni nazionalità. E così è stato anche per me. Nel giro di tre settimane ho ricevuto tre offerte di lavoro, tutte relative a posizioni molto interessanti. Da ormai tre mesi, infatti, lavoro alla Shell nel dipartimento Risorse Umane, sfruttando la mia conoscenza delle lingue, acquisita nel tempo per passione ed arricchita durante i viaggi”.
Si dice che si parta sempre per tornare. O forse no. Si parte alla ricerca di qualcosa, spesso non ben definito, ma che dia quel quid in più che senti mancare; si parte con la speranza di cambiare una parte della propria vita, per fare esperienza, per conoscere luoghi, persone e culture diverse. Quel che è certo è che, qualunque sia la motivazione che spinga a “prendere il volo”, si ritorna sempre con un bagaglio pieno. Perché partire non è mai un’esperienza che ti prosciuga, ma, al contrario, arricchisce perché, come diceva Sant’Agostino, “il mondo è un libro e chi non viaggia legge solo una pagina”.