Essere o diventare imprenditori di se stessi richiede di prendere decisioni ben determinate che vanno agite quotidianamente. È una scelta di vita professionale. E non solo. È una esperienza assolutamente individuale che tutte le persone possono compiere sia come lavoratori autonomi che dipendenti.
Oggi è necessario rinnovare il conferimento di una certa dignità al mondo del lavoro, alle singole persone che operano, ai sistemi nel loro complesso. Indipendentemente dal ruolo e dalle posizioni ricoperte è importante focalizzare sulla persona e sulle competenze che può offrire. Questo comporta modificare il proprio modo di porsi rispetto al mondo del lavoro, approcciandolo in un’ottica di imprenditorialità, perché se voglio appartenervi e venire apprezzato per quello che posso offrire, devo darmi da fare.
Diamo quindi una prima definizione di che cosa vuol dire essere imprenditori.
Che cosa significa essere imprenditori? La risposta offerta dai motori di ricerca della rete è alquanto eterogenea: la più nota enciclopedia online offre diversi spunti e trattazioni, e parecchi sono i rimandi a siti e testate di settore. La definizione qui proposta riassume la posizione di persone che operano in vari settori con specializzazioni diverse e racchiude i punti di vista chi è imprenditore, chi lo è di se stesso o ci prova, ed anche chi non lo è e lavora come dipendente.
L’imprenditore – È colui che è in grado di concretizzare una intenzione tale da rendere produttiva una attività che generi successo e profitto per sé e per chi collabora con lui e attraverso un percorso che richiede la capacità e la volontà di fare delle scelte considerando che talvolta comportano esclusioni e sacrifici di diverso tipo. È necessaria una certa propensione all’innovazione e alla competitività che aiutino a cogliere delle opportunità con un senso di avanguardia e intuizione rispetto all’ambito in cui si opera, essendo in grado anche di “lasciare la via vecchia per la nuova…”.
Sicuramente l’essere capaci di gestire e coinvolgere i propri collaboratori, creando un buon clima aziendale favorisce la produttività. L’esempio dei benefit calza bene anche per considerare che il sistema deve assumere tutte le carte in regola per essere auto sussistente nel tempo.
Essere imprenditori richiede di assumersi il rischio di impresa e mettendosi in gioco in un sistema che certamente può supportare ma può portare anche a perdere. Tutto ciò richiede quindi un importante investimento di risorse, tempo e denaro attuato in proporzioni variabili a seconda dell’attività che si intende realizzare.
Sono di aiuto anche altri aspetti come l’intuito, le capacità personali come una certa propensione al problem solving, senza dimenticare quanto ambizione e passione siano i motori che aiutano a perseguire i propri obiettivi anche nei momenti più impegnativi.
Essere imprenditore di se stessi – Si tratta di un percorso di formazione da fare su se stessi, cui giungere e da mantenere nel tempo. Nel contesto attuale essere imprenditori di se stessi diventa uno stimolo per inventarsi un lavoro e un modo di lavorare. Infatti, con questa scelta deve coincidere la libertà di scegliere il proprio business e di poter gestire il proprio tempo. All’inizio si sceglie “cosa fare” e con il tempo si conquista la libertà di decidere “quando farlo”. L’impegno, la fatica e gli investimenti quando sono produttivi ed efficaci comportano soddisfazioni personali e inevitabilmente economiche.
È una occasione per i giovani, che possono cogliere mettendo a frutto la propria creatività e i propri talenti. Focalizzando sulle proprie passioni e sperimentando la propria creatività dandosi da fare per conferire una forma ai progetti e alle idee così che diventino una professione e fonte di profitto in un prossimo futuro.