Capita spesso che quando in famiglia arrivano dei figli, le abitudini di mamma e papà cambino: nel minore dei casi si esce di meno o non si viaggia più. Altre volte invece, senza motivo, i genitori si sentono limitati dai bambini piccoli e rinunciano alle proprie passioni o ai propri progetti.
Non è questo il caso di Letizia e Brendan, lei italiana e lui irlandese, che avevano il sogno di girare il mondo e che l’hanno realizzato con tanto di figlie al seguito. Una volta tornati dal lungo viaggio poi, hanno cambiato vita e Paese scegliendo di trasferirsi (indovinate dove?) proprio in Italia. Ma partiamo dall’inizio.
Si parte (tutti insieme!) – “Ho conosciuto Brendan quando mi sono trasferita a Dublino per fare un’esperienza lavorativa dopo l’università – ci racconta Letizia – Eravamo venticinquenni e il nostro più grande desiderio era quello di viaggiare, poi però l’idea era stata accantonata nel momento in cui avevamo iniziato a costruire una famiglia. Molti anni dopo la nascita delle nostre due figlie, mentre mi trovavo in macchina, mi era capitato di ascoltare alla radio il racconto di una scrittrice che aveva fatto il giro del mondo con i suoi figli e che di questa avventura aveva composto un libro. Mi ricordo di aver pensato che se ce l’aveva fatta lei, potevo riuscirci anch’io”. Da quell’episodio ci sono voluti due anni per programmare il viaggio, calcolare un ipotetico budget, mettere da parte un bel po’ di denaro (liquidando il superfluo e cercando di risparmiare) e decidere che sì, quest’avventura si poteva vivere anche in quattro. Un bel giorno di dicembre del 2007 è arrivato il giorno della partenza: un viaggio raccontato giorno per giorno dalle pagine di un blog letiziaaresu.blogspot.it, con data di ritorno prevista otto mesi dopo.
La scuola: prima… – “Nina, la nostra prima figlia aveva 8 anni, Sara invece 6 – ricorda Letizia – la nostra preoccupazione principale riguardava la scuola, ma è bastato un colloquio con gli insegnanti per capire che, organizzandoci, potevamo occuparci noi genitori della loro istruzione. Studiavamo e facevamo i compiti nei periodi in cui eravamo più stanziali, le bambine avevano un blog in cui raccontavano alla classe il loro viaggio e in ogni città non mancava mai la visita al museo di Scienze Naturali. Cercavamo di stimolarle inoltre chiedendo loro cosa volevano vedere, visitare, oppure facendo tutti insieme cose divertenti. Quando sono tornate a scuola la loro preparazione era perfettamente allineata a quella dei compagni (anzi in geografia erano anche più avanti!)”.
…E dopo – Se prima del giro del mondo la famiglia viveva in Irlanda, un anno dopo il loro ritorno, Letizia e Brendan hanno deciso di venire a vivere in Italia, precisamente a Cagliari. È il nostro il Paese migliore del mondo secondo chi, il mondo, l’ha girato tutto o quasi? A quanto pare, almeno per quanto riguarda l’istruzione, sì: “Ritenevo che se le mie figlie non avessero frequentato la scuola superiore qui, avrebbero perso gran parte del bagaglio culturale che gli apparteneva. All’estero le lezioni sono molto più pratiche, ma per me era fondamentale l’insegnamento della storia dell’arte, della filosofia, del latino e del greco così come viene trasmesso in Italia anche se apparentemente sembrano tutte nozioni poco utili alla vita pratica”.
Una nuova vita – In Italia Brandan ha continuato a svolgere il suo lavoro di informatico viaggiando molto, soprattutto tra Sardegna e Irlanda, mentre Letizia, laureata in Giurisprudenza si è inventata un nuovo lavoro (anzi in più di uno): “Gestisco le case in affitto ai vacanzieri, cucino per un servizio di catering e tra poco inizierò a insegnare yoga. Dopo aver affrontato un’esperienza così complessa come il giro del mondo in famiglia, so che se una cosa la voglio veramente sono in grado di organizzarmi, di affrontare il cambiamento, di costruire una nuova vita”. E lo stesso vale per le sue figlie, ci dice quando le chiediamo se è preoccupata del loro futuro lavorativo in Italia: “So che se la sapranno sempre cavare e che, se non troveranno un’occupazione qui, saranno in grado di muoversi all’estero. Certo, da mamma spero sempre che restino vicino a me, ma d’altronde le ho allevate come cittadine del mondo”. Il futuro dove sarà? “Il posto perfetto non esiste: puoi solo scegliere quello che si adatta di più al momento che stai vivendo. Per ora stiamo bene qui, poi si vedrà!”.