“Prima di dare vita, con mia moglie Lidia Laura Lo Giudice, a Helix Imprendo (azienda toscana di elicicoltura, ovvero di allevamento di lumache da gastronomia) – spiega Marco Zappaterreno – ho fatto il giornalista per diversi anni, con un contratto a tempo indeterminato, ma per me stare dieci o dodici ore davanti a una scrivania stava diventando insopportabile e così ho mollato tutto e ho avviato questa attività.”
Helix Imprendo è nata così: “non senza un pizzico di follia – sottolinea Marco – Inizialmente non è stato facile, ma poi ti accorgi che stare a contatto con la terra, con la natura e lavorare all’aria aperta è splendido: ad esempio, quando sono sul trattore ho la sensazione di andare a cavallo e mi rilasso completamente, nel silenzio totale. Si guadagna meno rispetto a prima, ma si vive meglio e la mia vita è cambiata totalmente, da un giorno all’altro.”
La nascita dell’impresa – “È da diversi anni, più precisamente dal 2000, che avevo questa idea, ovvero creare un’azienda agricola, e dopo analisi e studi effettuati anche attraverso la Rete ho visto che in Italia le opportunità in questo settore non erano scarse e c’era un buon mercato – continua Marco – Inoltre, l’investimento iniziale non era così oneroso e questo è stato un altro fattore che, unito a tutti gli altri pezzi del puzzle, aveva convinto me e mia moglie a iniziare a pensare seriamente a questo progetto.
Però, in quel momento, quando era nata l’idea, ci mancava la terra, non conoscevamo il lavoro e non avevamo nulla per iniziare a svolgere davvero questo mestiere. Abbiamo, quindi, aspettato fino a quando non è stata presa la decisione di acquistare un pezzo di terreno e da lì è stato fatto un investimento vero e proprio: abbiamo preso 30mila lumache e, una volta costruito l’impianto, le abbiamo inserite e lentamente si sono riprodotte. Da qui è nato tutto, non senza difficoltà, soprattutto legate ai fattori climatici e all’inesperienza. Facendo questo mestiere, infatti, sei completamente in balia del clima e devi imparare a difenderti.”
Lavorare in un’azienda agricola – “È un lavoro che non si può fare come secondo impiego, ma deve essere il primo, perché le energie, soprattutto fisiche, e le risorse da investire sono elevate – prosegue Marco – Ci sono sei mesi di lavoro ogni anno, dall’estate fino a novembre, e c’è un periodo invernale in cui le lumache sono in letargo. Nello specifico, le lumache si svegliano verso marzo, hanno uno sviluppo, si accoppiano verso luglio, dopo un mese e mezzo nascono le chioccioline che vengono nutrite e verso novembre vengono raccolte le vecchie lumache. Consideriamo che per arrivare a un prodotto finito, ovvero la vendita effettiva delle lumache, il tempo che deve trascorrere è di due anni, e la raccolta, che dura un mese, viene fatta a mano, lumaca per lumaca, singolarmente, ed è un aspetto molto faticoso.
Per quanto riguarda il lato economico, invece, non sono esatte le previsioni che vengono fatte a livello teorico, ma è vero che le possibilità di vendita non mancano. Nel 2009, ad esempio, abbiamo vinto un premio come miglior allevamento in Italia e siamo stati premiati anche in Europa e non sono mancati anche gli spot pubblicitari e i servizi in televisione. Personalmente abbiamo quindi cercato di unire un mestiere antico con l’utilizzo degli strumenti moderni per avere l’opportunità di promuoverci e farci conoscere su tutto il territorio, con conseguenti ritorni in termini di ricavi economici”
Le opportunità nel settore agricolo – “L’agricoltura è un punto interrogativo e rispondere alla domanda legata alle possibilità di lavoro, oggi, legate a questo campo, non è semplice – conclude Marco – Ci sono dei settori dove sicuramente vale la pena provare ad avviare un’attività, ma è complesso definire se effettivamente ci sono molte opportunità professionali.
Non bisogna dimenticare, però, che l’agricoltura è forse l’unica risorsa che ci è rimasta ed è un settore che deve essere alimentato in continuazione, perché non possiamo permetterci di perderlo. Certamente, decidere di lavorare in questo campo, rappresenta una bella sfida per le nuove generazioni e richiede un cambiamento di mentalità non semplice: la fatica è molta e la terra è bassa. Il consiglio, quindi, per tutti coloro che hanno intenzione di fare questo passo è di pensarci bene e di valutare il tempo che si ha a disposizione: bisogna stendere un business plan non solo a livello economico, ma totale, che prenda in considerazione anche tutti gli aspetti personali e privati.”