Ricordate Paola? La milanese che aveva scelto di vivere in paradiso? Bene, ho appena conosciuto un’altra Paola che ha fatto la stessa scelta. A quanto pare è un vizio delle “Paole”! Ma niente Valle d’Aosta questa volta, il suo paradiso è quello delle Bahamas. Mi ha consigliato di cercarla la mia amica giornalista Elena Catalfamo. È’ una delle storie di nuova emigrazione bergamasca del progetto “Bergamo senza confini”
L’ho cercata su Facebook e la sera stessa abbiamo iniziato a scriverci e sentirci. Siamo andate avanti per almeno una settimana. Di messaggio in messaggio ho raccolto materiale e spunti da poterne scrivere un libro. Paola Consoli è nata e cresciuta a Vigolo. Dice che sognava di fare la ballerina e l’artista “ma a quell’epoca non c’era la De Filippi con i suoi programmi, e l’ebbero vinta i condizionamenti familiari, e così studiai giurisprudenza a Pavia”. Poi iniziò la sua vita lavorativa: da assistente di direzione a responsabile delle risorse umane, in una realtà milanese interessante ed in crescita. “Ma un giorno, proprio mentre ricevevo una promozione, all’entrare nel mio nuovo ufficio mi sentii in gabbia, come se stessi soffocando. Aprii la finestra, ma quell’aria non era ancora abbastanza. Pensai fosse ansia, ne parlai con il mio medico”. Paola iniziò così, in quel momento, un percorso di presa di consapevolezza di sé che poi, passati altri quattro anni divenne una necessario ed improrogabile esigenza di cambio vita.
“Leggevo molto in quel periodo. Potrei farti un elenco delle letture trasformative. Sicuramente merita citare Costruire visioni di Vergani e Il potere di adesso di Tolle. Ma tutto accadde rapidamente ed inaspettatamente mentre ero in vacanza a Miami nel novembre del 2011. Andai alle Bahamas solo perché cercavo un luogo per fare immersioni. Mi innamorai subito di quel luogo e dell’istruttore di diving.” E così, poco dopo, all’avvicinarsi dei suoi 40 anni, dopo 12 anni di lavoro nella stessa azienda, Paola scelse di regalarsi un anno sabbatico alle Bahamas per decidere che fare della sua vita. “Una scelta che compresero in pochi, e che quando si tramutò in un’uscita definitiva dall’azienda ed in una partenza senza biglietto di ritorno spaventò soprattutto i familiari. Con gli amici fu diverso, la mia amica Cinzia mi disse la cosa più bella: vai e al massimo se va male penso di averlo ancora qualche risparmio per pagarti il volo di rientro”.
Paola quando è arrivata alle Bahamas ha stravolto la sua vita passando dalle giornate milanesi di riunioni su riunioni a giornate dedicate al volontariato ed alla fotografia. E proprio la fotografia, la sua grande passione, fu galeotta. “Il primo innamoramento per quel ragazzo incontrato nel primo viaggio era ormai svanito, ma durante un servizio fotografico conobbi Jonathan. Sentimmo entrambi da subito un feeling particolare, ma lui aveva, ed ha 20 anni in meno di me, e passarono dei mesi prima di rivedersi. Poi ci rincontrammo e…”. La frase la termino io con un “e vissero felice e contenti”. Paola mi dice che sa che sembra una favola, ma ci tiene a sottolineare che è una favola concreta, fatta di quotidianità, di impegni da mantenere e di progetti da realizzare. Ora si sono sposati, vivono in una nuova casa ed insieme gestiscono una loro società, la PLJ IMAGES ART IN MOTION che fa video e foto. Paola si impegna anche a promuovere il suo lago di Iseo e le sue eccellenze non solo naturali come la L4K3. Gli amici Massimo e Katia hanno realizzato per lei bracciali L4k3 con i colori della bandiera bahamiana e stanno già avendo un buon successo.
Dice che sulla sua pagina facebook spesso le scrivono persone in cerca di aiuto. “In molti pensano che andarsene dall’Italia sia la soluzione e si aspettano che qualcuno dia loro chiavi in mano, un lavoro e una sistemazione. Ma questo non è un cambiamento, è solo un dislocamento delle proprie abitudini altrove! Nessuno può aiutarti se non vuoi in prima persona uscire dai tuoi limiti.” Ammette che raggiungere la consapevolezza di se stessi è stato ed è un percorso lento e a volte anche sofferto. “Significa accettare i propri limiti e anche quelli dei nostri cari, ma anche valorizzare le nostre virtù e doti e poter vivere davvero la propria vita”. Dice che a volte le accade ancora di fermarsi e dirsi “Ma è vero o è’ un sogno? Eppure sono qui, in una delle isole più rinomate delle Bahamas, ho trasformato una mia passione in un lavoro, e tutto quello che avevo imparato in contabilità e gestione del personale lo metto a frutto aiutando gli amici nella gestione delle loro attività. Sì, Sono in paradiso”.
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Sa che ha ancora molto da fare per costruire e mantenere questa sua nuova vita, ma è soddisfatta del cammino intrapreso. “Penso di essere nata artista, mi hanno fatto credere che essere un’artista fosse sbagliato, meglio avvocato: alla fine l’artista ha vinto! Ho ancora tanta strada da fare, ma ho già avuto la mia piccola soddisfazione con il mio nome a fianco di quello di Lenny Kravitz nei titoli di coda di un video di beneficenza. Lì mi trovi come Paoletta l’attakkabottone, era il mio vecchio nome in Facebook è qui hanno creduto fosse il mio cognome”.
Gli scambi di messaggi tra me e Paola continuano ancora oggi. Mi tiene aggiornata sugli sviluppi dei vari business aperti e proprio ieri mi ha scritto: “Tutto procede piano piano, non sono milionaria, né la cocca di papà, sono arrivata sino qui con le mie forze e la mia volontà, e con l’aiuto di Dio”. Si perché in paradiso Paola ha anche riscoperto la fede: “sono cresciuta in un contesto cattolico, andando a messa e a catechismo tra le suore orsoline e salesiane, eppure nessuno di loro mi aveva fatto sentire vicino a Dio come le comunità religiose dell’isola. Io tutti i giorni ringrazio Dio e l’Universo per avermi portato qui. Mi sento fortunata, penso di aver fatto la scelta giusta”.
Grazie Paola per questo entusiasmo nel vivere e nel raccontarti.
di Samantha Marcelli
1 commento
Cara Paola,sono felice che tu ora ti senta realizzata!Dopo molti anni finalmente ti rivedo e di te ho un vivido ricordo.Un affettuoso abbraccio.