Si chiamano Luca e Silvia. Oggi hanno entrambi 34 anni. Due anni fa hanno deciso di lasciare il Piemonte per il Messico. È stato Manuel, un mio ex collega, a farmi scoprire la loro storia. Mi aveva scritto alcuni mesi fa un messaggio: “Da Torino a Tulum per creare una nuova vita. Ti interessa?” Chiarito, ahimè, che non era un invito a trasferirsi in Messico, ho preso contatto con Luca dato che Silvia era molto impegnata in quel periodo.
Sperando di andare a trovarli di persona ho rimandato di mese in mese l’intervista. Poi però, preso atto che il Messico sarà la meta di un lungo viaggio ma nel 2016, ho ceduto, e così ecco la storia che Luca mi ha raccontato via Skype. Un’intervista davvero particolare, con sullo sfondo sempre il meraviglioso mar dei Caraibi. Luca e Silvia sono una coppia da tredici anni. Lui laureato al Dams con una specializzazione in critica d’arte, lei laureata prima in statistica e poi in infermieristica. Lui prima impiegato in una fondazione d’arte contemporanea e poi cameraman e video editor free lance, lei prima ricercatrice e poi infermiera nelle sale operatorie d’emergenza del CTO di Torino.
“Facevamo lavori che possono essere stressanti, ma erano lavori stimolanti e divertenti in cui si cresceva e si imparava sempre”. Luca ci tiene a chiarirlo subito, per non essere messo tra “quelli che se ne sono andati dall’Italia per problemi di occupazione o di stipendi bassi.” Come coppia il loro tempo libero lo dedicavano prevalentemente a viaggiare, sempre insieme, “zaino in spalla”, per scoprire il mondo.
“La nostra passione comune ci aveva portato in diversi luoghi: in quelli più ricchi, ma più spesso in quelli poveri, molto più interessanti e veri di tante nazioni dal pil alle stelle, però totalmente privi di umanità, cultura e contatto con la natura.” Di anno in anno tornando da questi viaggi aumentava sempre più la loro sensazione di sentirsi “stretti e compressi” nelle vite di sempre. La vera svolta c’è stata quando sono tornati da un viaggio in Cina. “Era stato un viaggio limite, lontano dalle rotte turistiche. Ad un certo punto già confusi da tutti gli ideogrammi intraducibili ci siamo ritrovati con le carte di credito inspiegabilmente bloccate. Quel contatto con una cultura totalmente altra senza le sicurezze più classiche del denaro, dei traduttori automatici degli smartphone, ci ha come risvegliati e resi più consapevoli della profondità della nostra ricerca.”
Hanno così iniziato a porsi le domande che avrebbero segnato il loro anno successivo e cambiato per sempre le loro vite: “Visto che il mondo è così grande e vario siamo sicuri di vivere nel posto giusto? Nel luogo più adatto a noi come persone? Il migliore a livello energetico? Culturalmente, ambientalmente e umanamente? E soprattutto: vogliamo vivere tutta la vita nella stessa nazione, nella stessa regione e nella stessa città?”
Condiviso che non volevano rimanere a Torino, Luca e Silvia hanno iniziato la loro ricerca consapevole di un luogo in cui creare la loro nuova vita. Ogni viaggio era un’occasione per chiedersi: “Questo è il posto giusto per noi?”. Sapevano quello che non volevano più: “vivere tutto il giorno lavorando con ritmi frenetici per arrivare poi esausti a dedicarsi in maniera schizzofrenica ai propri interessi.” Sapevano anche quello che volevano: “Avere più tempo da passare insieme, come coppia. Creare rapporti nuovi, scelti consapevolmente in un età già matura, poter scegliere di essere come si vuole e quando si vuole. Avere il tempo di riflettere, contemplare e persino annoiarci.”
Volevano vivere in un paese caldo, di mare, dove la temperatura fosse estiva e ci fosse il sole tutto l’anno. “Eravamo già stati in Messico tredici anni prima, era stato il nostro primo viaggio insieme, ma la scintilla è scattata visitando Tulum. Lì abbiamo trovato l’equilibrio tra terra ed acqua, abbiamo sentito l’energia giusta, forse la stessa per la quale i Maya costruirono lì il loro unico insediamento in riva al mare. È un paradiso naturalistico a portata d’uomo. Le varie culture del Messico e del mondo sono concentrate in questo paesino.”
Scelto il luogo rimaneva la questione lavoro:”Non volevamo rischiare di fare la stessa vita, anche se dall’altra parte del mondo”. Dopo alcune ricerche hanno trovato degli alloggi da ristrutturare sulla spiaggia e ne hanno compreso subito il potenziale. “Erano un ottima alternativa agli hotel. Nonostante le paure ci siamo mossi, e grazie allo sviluppo della zona, ad un ottimo marketing, oltre che a molta fortuna e un buon intuito, abbiamo creato un attività che va a gonfie vele.”
In soli 6 mesi si erano già ingranditi, rilevando altre proprietà, aprendo una società di real estate, e dedicandosi anche a compravendita di terreni e mediazione per investimenti esteri. “I clienti di Casa Selva de Luz –www.facebook.com/casaselvadeluz – ad oggi sono 70% statunitensi, 15% europei, 10% sudamericani e 5% messicani”. Le difficoltà, Luca non lo nega, ci sono state: “inventarsi una nuova attività in uno stato dove leggi, usi e costumi, e tratti culturali sono diversi non è stato semplice. L’approccio al lavoro, in termini di serietà, professionalità e tempistiche é spaventosamente anni luce indietro rispetto a quello a cui eravamo abituati. I problemi più banali qui diventano delle odissee quasi comiche”. Ma ora che l’attività è avviata Luca dice chiaramente che il lavoro che era la cosa che meno li interessava si è rilevato soddisfacente e appagante.
Ed il tempo libero? Glielo chiedo chiaramente perché mi sembra che il lavoro sia divenuto davvero centrale in questo cambio vita. Luca mi chiarisce che hanno moltissimo tempo per loro: “abbiamo tempo per lo sport, per stare con nuovi amici, per coltivare i nostri molti interessi, per viaggiare e soprattutto per dedicare tempo alla nostra coppia”. Mi dice che ora anche gli amici italiani ed i parenti che erano contrari stanno cambiando idea. Sa che è facile che si crei il mito di Luca e Silvia, ma a tutti chiarisce sempre che “non é una scelta per tutti e non é una vita per tutti. A noi piace e siamo soddisfatti perché abbiamo costruito un mondo sulle nostre necessità ed abbiamo saputo adattarci alle differenze che per molti sarebbero una barriera insormontabile. L’abbiamo fatto per amore, per amore alla vita.” In questa nuova vita, in questo loro cambio, da due mesi Luca e Silvia non sono più soli. A maggio Silvia ha partorito due gemelle: Naila e Cecil.
Nel collegamento Skype sono apparse anche loro, in braccio a Silvia. Una bella immagine che rimanda al senso stesso della vita che è un costante cambiamento, a noi il compito di viverlo al meglio. Ho subito scritto a Manuel: “Grazie. Da Torino a Tulum. Luca e Silvia: tra dire ed il fare c’è di mezzo l’amare…e l’osare. Ho già comprato il volo per il 2016.”
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di Samantha Marcelli