Molti sicuramente pensano che sia una follia cambiar vita a 54 anni, “Ma quello che quei molti forse non sanno è che è peggio vivere una vita intrappolati dalle e nelle proprie paure, quello sì che porta alla vera follia, o in altri casi alla depressione. Ormai erano anni che io vivevo una vita che sentivo non del tutto mia e finalmente, a dicembre, ho lasciato andare, ho seguito lo scorrere degli eventi, e ora sto creando una nuova vita facendo quello che prima era relegato nel mio, ahimè troppo poco, tempo libero”
Già, il tempo libero. Quello che il padre di Fabio, per quel che lui ricorda, non aveva mai: “Esatto. Credo che tutte le scelte della mia vita abbiano un inizio proprio negli orari di lavoro di mio padre. Lo vedevo pochissimo, ed era sempre assorbito da impegni lavorativi. E così a differenza di molti bambini che sognavano un lavoro particolare, io a 13 anni avevo solo una certezza: da grande avrei fatto qualsiasi lavoro a patto che mi permettesse di gestire liberamente il mio tempo.”
E così ecco la prima vita di Fabio.“Dopo ragioneria, ed un anno a scienze politiche, sono entrato nel mondo assicurativo. Era perfetto per quello che volevo io. Potevo decidere cosa e come fare, avendo molto tempo per le mie passioni: lo yoga, i viaggi e poi anche la mindfulness ed il coaching. Ma ben presto tutto si trasformò: smisi di occuparmi solo di consulenza e vendita ed iniziai anche a selezionare nuovi collaboratori per poi formarli ed organizzargli il lavoro. Erano tutte attività che mi piacevano, ed i risultati arrivavano con facilità, ma il mio tempo iniziò ad essere compresso tra riunioni e crescenti pressioni esterne.”
Cambiare tutto per non cambiare niente. Volendo ritrovare la sua libertà Fabio decise allora di cambiare società, ma in pochi mesi le situazioni parevano ripetersi. “E così il mio spirito bambino dopo aver resistito un po’ mi portò a scappare ancora. Avevo bisogno di respirare spontaneamente e naturalmente.” Ma lavorando nella terza azienda gli divenne tutto chiaro: “Cambiava tutto solo all’apparenza perché le logiche di lavoro erano sempre le stesse, così come la pressione che sentivo. Ma cosa potevo fare? Ormai gli anni passati nel mondo delle assicurazioni erano più di venti. Conoscevo i prodotti, le logiche, le tecniche… come potevo mollare tutto con due figlie a carico? Sì, perché nel frattempo avevo creato una vita normale con pochi, ma intensi, momenti di totale evasione in viaggi e corsi.” E così Fabio decise semplicemente di cambiare ruolo, accettando la proposta di un amico per gestire una agenzia plurimandataria. “Così saremmo stati noi due a dettare logiche e ritmi. E per un po’, lo ammetto funzionò ma solo per un po’, perché anche in questo caso qualcosa non funzionava.”
E allora che fare? “Non credo esista una ricetta perfetta, ma per me è stato fondamentale sperimentarmi. Voglio dire che per me gli ultimi due anni in cui ho iniziato ad affiancare al lavoro in agenzia anche le esperienze da formatore nell’ambito dello sviluppo personale hanno messo le basi per il mio cambio vita. Quando fai una cosa, se rimani connesso con te stesso, senti se ti fa stare bene, e allora tutto cambia davvero! Cambiano le domande che ti fai ed iniziano anche a cambiare le risposte.”
Lasciar andare. “Ed è stato così che l’anno scorso mentre l’armonia con la mia nuova attività stava venendo meno ho scelto di non oppormi al cambiamento, anzi ai cambiamenti, quelli che avvenivano intorno a me indipendentemente dalla mia volontà e quelli che io desideravo ormai da tempo. E lasciando andare tutto ha preso una nuova forma, che con gioia e soddisfazione, e con attenzione e cura osservo e nutro ogni giorno. Dedicarmi al 100% allo sviluppo personale ed alla formazione ora mi entusiasma e tutto fluisce. Privati ed aziende mi cercano, le collaborazioni aumentano ed io gestisco finalmente il mio tempo, non solo per una questione di quantità, quanto di qualità. Il mio tempo, tutto, è un tempo buono, che nutre gli altri e nutre me. Ed il mio fare è sempre più vicino al mio essere.”
Alleati. In tutto questo cambiamento Fabio ammette di aver avuto alleati forti: “mia moglie che non mi ha mai posto condizioni, ma in primis il mio Maestro che da anni lavora il mio ego facendo in modo che la mia priorità sia quella di prepararmi a morire bene, come dono e inno alla vita che mi è stata data. Onorare ogni secondo della mia esistenza è’ da sempre il mio primo pensiero. Non posso vivere una vita che non sia la mia. Sarebbe un imperdonabile spreco. Come dice il mio Maestro nella pausa tra un respiro ed un altro esiste il ricordo di Sé, e non è mai troppo tardi per sentire il proprio respiro ed il battito del proprio cuore.Il Dalai Lama dice che oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e principalmente vivere.”
Assaporare la vita. Per Fabio ora nulla è più uguale a prima. La sua casa vicino a Treviso che prima era luogo di passaggio ora è davvero casa. “Ogni giorno mi accorgo di tutto quello che prima non vedevo, o peggio, davo per scontato. Il bosco che circonda la mia casa e che mi riscalda, il castagno di 130 anni, il cibo che mangiamo, il tempo dedicato alle relazioni importanti.” Il suo vivere nuovi tempi, nuove priorità, nuove connessioni profonde è un dono che lui condivide anche con tutte le persone con cui lavora ed incontra. “E’ che rallentando cambia totalmente il punto di vista. Alzi lo sguardo rispetto al livello abituale e scopri che c’è altro, molto altro. Scopri o riscopri che al di là a tutte le classiche misurazioni – efficacia, produttività, rendimento- ci sono persone con corpi, menti, e spirito, irriducibili alla mera logica numerica. Se rallentiamo un attimo, se camminiamo lentamente, diventiamo umili, scopriamo davvero noi stessi e conosciamo davvero gli altri, il tempo si allunga, si dilata, i sensi si aprono, le sicurezze diminuiscono, gli schemi mentali affiorano, le abitudini emergono e si può ridere di tutto ciò con leggerezza.”
Ricchi e poveri. Se la moglie lo ha appoggiato, le figlie di 16 e 22 anni hanno avuto reazione diverse. Una è curiosa e lo stimola e l’altra ha espresso la grande paura che spesso ci abita. “E sì, pochi giorni fa una delle mie figlie mi ha chiesto: papà, ma ora che non vai tutti i giorni a lavorare diventeremo poveri? E così le ho parlato del senso della vera ricchezza. Perché se il denaro è un valore, è evidente che da solo non è sufficiente. La vera ricchezza è il tempo vissuto nella piena consapevolezza, qualsiasi cosa tu stia facendo, senza dare nulla per scontato. La vera ricchezza è ricordarci sempre che siamo vivi, che siamo esseri che provano sentimenti, che si emozionano, creano, sperimentano e siamo tutti interconnessi a livelli sottili oltre il semplice parlare, guardare, lavorare. E la cosa meravigliosa è scoprire che quando ci diamo la possibilità di vivere meglio, naturalmente aumenteranno impegno, idee, entusiasmo e per buona pace degli uomini del business anche efficienza e produttività.”
Fare ed essere. La nuova vita di Fabio mette in connessione il suo fare con il suo essere, ma il bello è che con il suo lavoro può anche aprire la possibilità a tutti di fare lo stesso. “Mi confronto quotidianamente con imprese, organizzazioni, persone e situazioni dove la necessità di adottare dei metodi innovativi e complementari nella gestione delle risorse umane è direttamente proporzionale alla alterata qualità della vita con cui dobbiamo fare i conti sempre più spesso. Mi dedico ad abbassare l’asticella dello stress con interventi di Ben-essere aziendale e progetti di work-life balance, per evitare che competizione, cambiamento e impegno diventino ostacoli di fronte ai quali le persone si ritrovano a vivere in uno stato di tensione permanente, con inevitabili conseguenze in termini di costi e di salute. Amo condividere la consapevolezza che l’energia ci guida, sempre, sia nel fuori che nel dentro. Ed il viaggio interiore è quello che davvero ci mette in contatto con la nostra vera essenza. A chi vuole cambiare dico solo: rallenta ed ascoltati, conosciti e tutto verrà di conseguenza.”
Grazie Fabio. Aspettiamo l’invito al tuo prossimo evento per camminare insieme, lentamente, ed anche una copia del libro Di-Se’-Equilibrio che stai scrivendo e concordiamo: il vero cambiamento inizia da dentro!
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[…] Molti sicuramente pensano che sia una follia cambiar vita a 54 anni, “Ma quello che quei molti forse non sanno è che peggio vivere una vita intrappolati dalle e nelle proprie paure, quello sì che porta alla vera follia, o in altri casi alla depressione. Ormai erano anni che io vivevo una vita che sentivo non del tutto mia e finalmente, a dicembre, ho lasciato andare, ho seguito lo scorrere degli eventi, e ora sto creando una nuova vita facendo quello che prima era relegato nel mio, ahimè troppo poco, tempo libero”. continua a leggere […]