In quale anno vedremo sulle strade auto senza conducente che non siano prototipi o vetture utilizzate per i test, bensì mezzi privati che circolano liberamente sulle arterie urbane ed extraurbane al fianco dei veicoli tradizionali? Il 2030? O andremo ancora più in là? Difficile dirlo, perché quello della guida completamente autonoma è un orizzonte ancora indefinito. Con alcune certezze ma anche tante variabili da decifrare. Partiamo dalle certezze. Il primo importante frutto della collaborazione stretta a inizio anno da Mercedes e Bmw sul fronte delle vetture senza pilota di livello 4 si materializzerà a partire dal 2024: le smart car che potranno circolare sulle autostrade tedesche avranno a bordo (secondo i piani) tutti gli strumenti necessari per mantenere la direzione in carreggiata e la distanza minima dal veicolo davanti, effettuare svolte e garantire totale sicurezza per i passeggeri. Per arrivare al livello 5 della guida autonoma, quella che rimuove completamente il volante dei cruscotti, ci vorrà però ancora tempo. Anni, per l’appunto.
Com’è nato il parcheggio automatizzato. Un passo in avanti concreto sulla via della guida autonoma porta in ogni caso la firma di Bosch e Daimler, il gruppo cui fa capo Mercedes-Benz: le due aziende hanno infatti ottenuto nelle scorse settimane l’approvazione per uso quotidiano, da parte degli organi competenti del Baden-Württemberg e dell’autorità amministrativa regionale di Stoccarda (di concerto con l’ente di certificazione tedesco TÜV Rheinland), di un sistema di parcheggio automatizzato custodito e completamente privo di “fattore” umano (livello Sae 4) all’interno del garage del Museo di Stoccarda della Stella a tre punte. Il progetto, denominato “Automated valet parking”, è nato nel 2015, è stato applicato per la prima volta nel 2017 proprio nel garage di Mercedes ed è stato testato successivamente anche a Pechino. A partire dal 2018, hanno quindi potuto usare il servizio di parcheggio i visitatori del museo, assistiti da personale qualificato e invitati a condividere impressioni sull’esperienza.
Come funziona. La tecnologia alla base del sistema sfrutta lo standard di comunicazione tra veicoli e infrastrutture (Veichles to infrastructure) e permette di gestire da remoto, via app mobile scaricabile sullo smartphone, il processo di ricerca del parcheggio e le manovre di entrata e uscita. Chi utilizza questo servizio, che risponde ai requisiti indicati dalla Society of Automotive per la guida senza conducente in un’area geograficamente circoscritta, entra nel parcheggio al volante, scende dall’auto e invia la macchina al posteggio selezionato attraverso un comando via smartphone, senza alcun bisogno di intervento umano. Una volta che il guidatore rientra al garage, l’auto torna al punto di ritiro nella stessa identica modalità. Come? I sensori monitorano il corridoio in cui l’auto viaggia fornendo le informazioni necessarie per completare la manovra e la tecnologia dell’auto converte i comandi del parcheggio nella manovra. In questo modo, sottolineano le due aziende, le auto possono anche salire e scegliere le rampe per spostarsi tra i diversi piani del garage: nel caso in cui i sensori rilevino un ostacolo, l’auto si ferma. Particolare importanza è stata data all’illuminazione: una luce azzurra serve ad indicare che il veicolo sta viaggiando con la guida automatica e informa pedoni e altri automobilisti che sta guidando da solo, senza passeggeri né conducente.
Vantaggi e prospettive di sviluppo. Un sostanziale risparmio di tempo per i conducenti, maggiore efficienza e ottimizzazione dello spazio, in virtù del fatto che (non essendoci la necessità di aprire le portiere) le vetture possono essere parcheggiate molto più vicine tra loro. Questi i principali vantaggi della soluzione, che funziona grazie all’interazione tra l’infrastruttura intelligente fornita da Bosch e la tecnologia a bordo auto sviluppata da Mercedes-Benz ed è in grado di rilevare pedoni, ostacoli e altre auto per garantire la mobilità e l’arresto dei veicoli in modo totalmente sicuro. Le prospettive di sviluppo futuro? Le si intuiscono dalle parole Michael Hafner, responsabile delle tecnologie di guida e di guida autonoma di Daimler AG: “l’approvazione ricevuta dalle autorità del Baden-Württemberg crea un precedente per l’impiego futuro di servizi innovativi negli autosilo di tutto il mondo. Il nostro progetto apre la strada al parcheggio automatizzato per la produzione di massa in futuro”. In attesa che le auto a guida autonoma diventino una “commodity” anche sulle strade.