Il governo è stato sempre una delle colonne sulle quali abbiamo poggiato le nostre speranze ad ogni elezione per poi vederci riflesse le nostre stesse frustrazioni. La politica nazionale è passata negli ultimi anni dall’irriverente berlusconismo al “job sharing” (tradotto: una poltrona dove mettere una natica a testa) tra Salvini e Di Maio, con il tipico intento italiano di dare un colpo al cerchio ed uno alla botte.
Il panorama politico ha visto le violente scene di protesta delle “gilets jaune” (giubbotti gialli) sugli Champs elysees contro un debole Macron ed una Theresa May umiliata per “Brexit No Deal” alla corte dell’Unione Europea. Sintomatico è vedere come nelle ultime elezioni politiche, dall’Europa francese ed italiana a quella americana, molti cittadini non abbiamo votato per un candidato ma contro l’altro oppure abbiamo dato un voto in mancanza di alternative. Da Di Maio a Macron (dove l’alternativa era l’estrema destra con la sovranista Le Pen) fino alle elezioni americane che hanno visto un Trump vincitore a fronte di una campagna #NeverHillary che ha semplicemente dirottato il voto dei cittadini americani non verso chi volevano ma contro chi non volevano. Nei tribunali di piazza emergono nuovi pm come Greta Thunberg, l’attivista svedese sedicenne che ha avviato lo sciopero scolastico creando un intero movimento mondiale studentesco. Greta ha alzato il dito contro i “governanti” accusandoli di non curarsi dello sviluppo sostenibile ed il cambiamento climatico.
Pensiamo che i primi ministri dei governi per questo motivo siano in grado di porre rimedio al surriscaldamento terreste? Probabilmente no, ma almeno avremo dato la responsabilità a qualcuno e ci saremo lavati la coscienza. Per l’ennesima volta le nostre frustrazioni sono state proiettate su qualcosa che doveva e dovrebbe risolvere la questione. Il falso mito Governo, nazionale ed internazionale, non è in grado di sorreggere il peso delle nostre aspettative. Di fatto neppure ci pensa al nostro futuro: vi risulta che in qualche campagna elettorale si parli di visione? Di dove vogliamo vedere l’Italia nel 2039? Non ho ben compreso se questo sia per miopia dei nostri governi o per protezionismo nei confronti dello status quo raggiunto da un sistema che è diventato una bolla autoreferenziata, il risultato è il medesimo: secondo mito crollato.