Secondo la filosofia cinese il mondo si sorregge grazie a due forze opposte: la ragione e l’emozione, lo Yin e lo Yang. Da qui il simbolo dell’unione di quelli che sembrano due pesciolini speculari e capovolti. Navigando in internet o parlando con colleghi, amici o professori universitari mi sono imbattuta sempre nelle stesse discussioni e in simili riflessioni: dove ci porterà l’intelligenza artificiale? L’intelligenza artificiale evolverà a tal punto da prendere il controllo sull’uomo?
In questa diatriba partiamo dall’assunto che vi sia un vinto e un vincitore: uomo o tecnologia. Fino a quando non modificheremo questo paradigma di pensiero dell’eterna lotta per la supremazia tra uomo e tecnologia, continueremo ad incagliarci nel solito vicolo cieco rimandando la risposta alle generazioni future ed incrociando le dita con un “speriamo che qualcuno in Google o Amazon faccia le scelte giuste”.
Il futuro tecnologico è futurogico. Dobbiamo farcene una ragione: il nostro futuro è futurogico, un futuro tecnologico. Nel modo futurogico non possiamo procedere senza entrambe le gambe: quella tecnologica dell’intelligenza artificiale e quella umana dell’intelligenza emotiva. La prima gamba cresce con il nostro sviluppo e come non possiamo fermare la crescita non possiamo bloccare l’innovazione tecnologica. Certo, possiamo mettere in stand by il nostro cervello, non sviluppare le competenze necessarie e pensare di esserci formati abbastanza ma questo ci porterebbe solo alla sedia a rotelle. La seconda gamba, quella dell’intelligenza emotiva, serve per tenerci in equilibrio nel nuovo mondo futurogico. Più cresce l’innovazione tecnologica, più avanza l’intelligenza artificiale e più dobbiamo far crescere l’intelligenza emotiva per non zoppicare. L’intelligenza emotiva serve per creare e mantenere relazioni all’interno di quella stessa comunity che nella società digitale sostituisce i falsi miti, quelli che non reggono più e che se continuiamo a richiamare ci faranno rimanere emarginati e claudicanti.
Il mondo nuovo della terza dimensione uomo-tecnologia. Dobbiamo cambiare paradigma, dobbiamo ragionare non più nella contrapposizione tra tecnologia ed umano, tra ragione ed emozione. Solo così possiamo uscire dal dilemma del vinto e del vincitore. Tecnologia ed umano non possono più essere viste come due paradigmi divisi o divisibili. Non esistono più queste due dimensioni a sè stanti. Se vogliamo uscire dal vicolo cieco, dobbiamo necessariamente immaginare una terza dimensione. Il futuro dell’intelligenza artificiale si trova esattamente in questa terza dimensione, come quella dello Yin e dello Yang, dove forze opposte sorreggono il mondo integrandosi a vicenda. Ragione ed emozione, intelligenza artificiale e intelligenza emotiva, tecnologia ed umano sono una unica nuova dimensione, due mondi opposti che si integrano e creano un mondo nuovo. Per muoverci nella nuova società digitale e nel mondo futurogico dobbiamo essere in grado di fare due cose: comprendere come funziona l’intelligenza Artificiale ed i suoi impatti e contemporaneamente sviluppare la nostra intelligenza emotiva.