Prosegue per il terzo anno il monitoraggio del mercato dei Provider dei servizi gestionali di supporto al Welfare Aziendale (WA), avviato nel 2018 grazie alla collaborazione tra ALTIS –Università Cattolica e l’advisor Valore WelfareSrl.
Con il termine “Provider” s’identificano gli operatori dei servizi gestionali di supporto al WA definiti da tre caratteri distintivi: dispongono di specifici portali web based; attraverso i quali le aziende datrici di lavoro possono mettere a disposizione dei loro dipendenti un menu di servizi di WA accessibili (o la cui fruizione sia rendicontabile) direttamente tramite il portale; i servizi di WA sono acquistabili grazie a un budget individuale di spesa (cd. «Conto Welfare») messo a disposizione dei lavoratori in forza di un contratto (CCNL, aziendale o territoriale), di un regolamento aziendale o unilateralmente dall’azienda ovvero in base ad un mix di tali fonti.
Il censimento realizzato sulla base delle informazioni raccolte dall’advisor Valore Welfare (aggiornato al 31 ottobre 2020) evidenzia la presenza sul mercato 102 Provider (92 nella precedente rilevazione del mese di novembre 2019, pari a +10,9%). Di questi: 47 sono proprietari della piattaforma (37 nel 2019): 21 “puri” (18 nel 2019), 26 “ibridi” (19 nel 2019); i restanti 55 sono di tipo “reseller”(dato invariato dal 2019 al netto di alcune cessazioni e passaggi da una tipologia ad un’altra.
Le piattaforme proprietarie sono dunque il 46,1% del totale: il loro “peso” quindi cresce in modo robusto rispetto alla precedente incidenza (40,2%nel 2019). Nello split per tipologia i Provider “puri” rappresentano il 20,6% (19,6% nel 2019) e i Provider “ibridi” il 25,5% (20,6% nel 2019). Pertanto, la maggior parte degli operatori (53,9% il cui “peso” però scende dal precedente59,8% del 2019), concentrati su business sinergici al WA, ha scelto la strada del “reselling”. Si conferma una tendenza già ipotizzata lo scorso anno: alcuni Provider, terminata la fase di “rodaggio” ed acquisito il necessario know-how, tendono a “mettersi in proprio” e trasformarsi, a loro volta in un Provider di tipo “ibrido”.
Rispetto ai dati presentati nella prima e più completa ricerca indipendente sul mercato in commento (“Il Mercato dei Provider in Italia”, ALTIS, 2018), si conferma l’evidenza di una perdurante espansione del settore: i soggetti censiti sono aumentati di10unità (+ 10,9% 2020 Vs. 2019) e dalla rilevazione iniziale di ben 24unità (2020 Vs. 2018) con una crescita complessiva nel periodo 2018-2020 del +30,7%. L’unica tipologia che nel periodo 2019-20 non ha registrato incrementi è quella dei “reseller” in conseguenza di alcune trasformazioni dovute al passaggio di alcuni operatori “reseller” alla tipologia “ibrida” che è stato compensato dall’ingresso di nuovi operatori “reseller”.
Le differenze per regioni. Si evidenzia ancora una volta la nettissima prevalenza di soggetti basati nelle regioni del Nord (83 operatori presenti). In particolare, in Lombardia si concentrano 51 Provider (erano 45 nel 2019), seguiti dai 14 presenti in Emilia-Romagna (erano 12 nel 2019) e dai 10 del Piemonte (erano 7 nel 2019). Si conferma l’assenza di Provider nel Sud Italia a riprova della scarsa diffusione del WA nelle regioni meridionali.