La valutazione e selezione delle risorse rappresenta uno dei momenti più importanti al fine di accrescere e potenziare qualsiasi realtà aziendale. Tutto sta, infatti, nell’individuazione di risorse con adeguate competenze, ma anche delle ormai necessarie se non indispensabili soft skills ovvero le cosiddette abilità “umane”. Se è vero, però, che ci sono delle fasi nel processo di selezione che sono comuni a qualsiasi tipologia di reclutamento del personale, ve ne sono altre caratteristiche di ogni specifico contesto aziendale. Nelle società di traduzioni, in particolare, il percorso di selezione segue una speciale procedura per le tipologie di mansioni che la risorsa dovrà andare a svolgere.
Selezione del personale. Per garantire al cliente il miglior servizio e la massima qualità della traduzione, la selezione dei traduttori avviene seguendo determinati criteri. Di norma, ogni traduttore viene selezionato per tradurre verso quella che è la sua lingua madre, l’unica in cui il professionista è in grado di trasmettere con naturalezza ed efficacia ogni sfumatura di significato colta nel messaggio originale. Il traduttore, inoltre, viene scelto sulla base del suo percorso di formazione, dell’esperienza acquisita e dell’esito conseguito nella prova di traduzione condotta nei settori di specializzazione per cui si propone. Al fine di assicurare un’ottima padronanza nella traduzione, inoltre, è fondamentale che i traduttori svolgano regolarmente corsi di formazione e partecipino a convegni internazionali che consentano loro di tenersi sempre aggiornati sulle novità e sui nuovi linguaggi della propria area di competenza.
Gli aspetti di differenziazione. Per la selezione del proprio personale, tuttavia, ogni azienda segue un processo personalizzato che, nel caso di Landoor – società di traduzioni e interpretariato con sede a Milano e con un’esperienza ultratrentennale nel settore – possiamo riassumere in quattro fasi principali: ricerca, approvazione, valutazione e qualificazione. A questi quattro moduli se ne aggiunge un quinto di non poca rilevanza: la valutazione continua dei traduttori e degli interpreti. Il processo in Landoor, infatti, non termina con la qualificazione, ma prosegue costantemente con il monitoraggio e la rivalutazione del punteggio dei collaboratori in funzione degli esiti del lavoro di revisione, che viene svolto da peer reviewer sui tutti i progetti gestiti dalla società, in conformità alla norma ISO 17100. In caso di necessità, e questo è un ulteriore elemento distintivo di Landoor, ai collaboratori vengono offerte ulteriori occasioni di formazione, per affinare gli aspetti risultati carenti.
Una partnership vincente. La società milanese di traduzioni e interpretariato ha anche un altro asso nella manica in termini di selezione e individuazione delle migliori risorse traduttive. È il “Modulo Collaboratori” del sistema gestionale Door24, sviluppato dal reparto R&S dell’azienda, che, posto nelle mani sapienti del reparto Vendor Management, consente sia di attingere alle migliaia di profili potenziali caricati nel database in trent’anni di attività e qualificarli, sia di filtrarli in base alla combinazione linguistica, al servizio, al settore di specializzazione e al rating, in fase di assegnazione dei progetti. Tutto questo è stato possibile anche nella fase di distanziamento sociale per il Covid-19, grazie al fatto che Door24, residente su cloud, è accessibile online sia dal reparto Vendor Management sia dagli stessi collaboratori per un aggiornamento continuo dei dati. Lo stesso piano di formazione, inserito nel sistema per ogni collaboratore, può essere costantemente monitorato e aggiornato secondo necessità, nel rispetto dei criteri previsti dallo standard ISO:9001.
Importante, per ampliare le possibilità di reperimento di risorse idonee, soprattutto per combinazioni linguistiche rare o servizi di traduzione più evoluti come la transcreation o il PEMT (revisione di traduzioni automatiche), il ricorso ai portali di professionisti o delle associazioni di categoria oppure allo stesso variegato mondo di Linkedin. Ma la fonte più prestigiosa di risorse traduttive è rappresentata per Landoor dalla Civica Scuola Traduttori e Interpreti Altiero Spinelli di Milano, con la quale la società intrattiene una vera e propria partnership da oltre vent’anni. Questa prevede la possibilità di agire con un intervento formativo delle future risorse a monte del conseguimento della laurea, sia in sede universitaria (docenze specialistiche curricolari o workshop), sia presso la sede di Landoor (stage in-formazione), con docenze a cura di figure senior di Landoor. A laurea conseguita, spesso queste risorse entrano nel team di traduttori network di Landoor.
La testimonianza di Cristina, traduttrice storica di Landoor, racconta come la sua esperienza sia iniziata non appena terminato il percorso di studi presso l’Altiero Spinelli (allora ISIT). “Ho fatto il mio ultimo esame il venerdì e il lunedì seguente ero già a lavorare come traduttrice in quella che allora si chiamava Trans-Edit Group (l’azienda da cui poi è nata Landoor). E questo grazie alla convenzione già allora esistente tra l’azienda e la ISIT. Ai tempi – stiamo parlando degli anni ’90 – l’azienda era ancora una piccola realtà, ma lo spirito era lo stesso di oggi: in Landoor ti senti a casa. Dopo un lungo periodo di collaborazione ho deciso di inseguire altri miei sogni e così ho intrapreso diversi percorsi professionali rimanendo, però, sempre in buoni rapporti con la società. Ricordo con grande entusiasmo quella che fu la mia prima esperienza lavorativa, quella che sancì il mio ingresso nel mondo del lavoro. E se è vero che si torna dove si è stati bene, ecco che anch’io, dopo qualche anno e dopo varie esperienze, sono tornata in Landoor, dove tuttora lavoro come traduttrice network”.
Dicono due stagiste dell’esperienza in Landoor. “Per tutto il periodo dello stage c’è stata sempre disponibilità da parte di tutti ad aiutarmi in caso di bisogno, consigli o aiuto. La disponibilità è una caratteristica dell’ambiente di lavoro di Landoor che ho molto apprezzato”, racconta Simona che, sempre grazie alla partnership tra Landoor e la Altiero Spinelli, ha avuto la possibilità di svolgere nella società lo stage di formazione inerente il suo percorso di studio magistrale in traduzione dove racconta di essersi cimentata “in settori diversi: ho avuto modo di sperimentare un po’ di tutto e così capire con quali tipi di testo mi trovo più a mio agio. Altro punto fondamentale – spiega Simona – è che ho ricevuto un feedback su ogni testo che ho tradotto. Non ho mai avuto tempi morti, dato che, quando non avevo lavori “veri” da consegnare, facevo simulazioni. Ho apprezzato che mi siano stati forniti sia il CAT (sistema di traduzione assistita) sia l’accesso alle memorie di traduzione dell’agenzia, cose non scontate. Circa un mese dopo la fine dello stage mi è stato proposto di svolgere un lavoro. Purtroppo non ho potuto accettare per motivi di salute, ma mi ha fatto piacere ricevere questa proposta. È stata un’esperienza costruttiva e spero di poter collaborare ancora con Landoor quando avrò finito i miei studi”. Il racconto di un’altra esperienza altrettanto bella e coinvolgente è stato quello di Francesca, che ha desiderato ringraziare Landoor “per la bella esperienza, che mi ha davvero permesso di mettere in pratica quello che ho imparato l’anno scorso sui banchi. Grazie anche per la gentilezza e la grande disponibilità che avete dimostrato tutti! È stato un piacere lavorare con voi.”