In un mondo globalizzato, sempre più complesso e interconnesso, le organizzazioni odierne devono affrontare molte sfide, alcune delineatesi gradualmente nel corso degli anni, altre totalmente impreviste. Il libero mercato, l’inasprirsi della concorrenza e, non da ultimo, l’esplosione improvvisa della pandemia hanno contribuito a scoperchiare stati di fragilità, ansie diffuse, nuovi bisogni all’interno delle strutture di gestione che rischiano di rimanere inascoltati. Ma come conciliare in modo armonico gli obiettivi delle organizzazioni, a cui sono richiesti sforzi sempre maggiori per rimanere performative, e quelli personali dei singoli collaboratori?
La solidarietà organizzativa si fonda sull’ipotesi di una sostenibilità degli obiettivi e di un territorio di incontro e convivenza degli attori organizzativi, in cui non siamo condannati al moltiplicarsi confuso di punti di vista divergenti, ma invitati a ricercare la coesione dell’esperienza in una nuova intersoggettività.
Uscito per la prima volta nel 1993, La solidarietà organizzativa è un riferimento rilevante nella costruzione della cultura manageriale del nostro Paese. Questa nuova edizione – aggiornata con una prefazione scritta per l’occasione – ripropone, a beneficio di tutti ma in particolare delle nuove generazioni, i temi della convivenza sociale e solidale nell’ambito dei sistemi umani complessi, che la pandemia ha avuto il ruolo, per una volta positivo, di richiamare dai loro percorsi carsici.
Giuseppe Varchetta, psicologo dell’organizzazione di formazione psico-socioanalitica, socio fondatore e past president di Ariele, dopo una lunga esperienza aziendale nelle aree della Gestione e sviluppo delle risorse umane, è stato professore a contratto presso l’Università Statale Bicocca di Milano, dove ora collabora come cultore della materia. Con Guerini e Associati, ha pubblicato tra l’altro: Ascoltando Primo Levi (1987, 1997, 2011), Emergenze organizzative (1997), Il management dell’unicità (con Telmo Pievani, 1999), Liste. Storie dall’organizzazione (2005), L’ambiguità organizzativa (2009), Trame di bellezza (2011), La formazione tra realtà e possibilità (con Gianluca Cepollaro, 2014) e, con Dario Forti e Franco Natili, Il soggetto incompiuto (2018).
Nota stampa Guerini.