Milano – Ci sono i dipendenti di una grande società di consulenza che hanno dedicato il loro tempo alla lettura e registrazione audio di racconti fruibili da persone con disabilità visiva; oppure chi si è dedicato a incontri one to one virtuali con persone vulnerabili alla ricerca di lavoro o ha supportato gli studenti nelle lezioni online e nel doposcuola; ovvero chi ha dato assistenza agli anziani in difficoltà con telefonate, aiuto con la spesa online, supporto nell’uso dello smartphone e del PC.
Sono solo alcuni dei numerosi esempi che dimostrano come il Volontariato d’Impresa non si è fermato neppure nel periodo di lockdown. L’emergenza Covid-19 ha indubbiamente modificato le modalità di supporto dei dipendenti delle imprese alla comunità locale, ma l’obiettivo è sempre stato, anche nei mesi più difficili, quello di trovare soluzioni che potessero garantire un impatto sociale positivo senza mettere a rischio la salute dei dipendenti e delle comunità locali.
In questo contesto il Volontariato d’Impresa Virtuale ha assunto un ruolo da protagonista mostrando come fosse possibile sostenere la comunità durante la pandemia donando le proprie skill e il proprio tempo online e assicurando così alle Organizzazioni nonprofit e ai loro beneficiari un prezioso supporto.
Il Volontariato d’Impresa generalmente ha sempre significato “andare da qualche parte a fare qualcosa”. Al contrario, quello virtuale consente di dedicare il proprio tempo lontano dal sito fisico di un’organizzazione, di un progetto o di una campagna. I volontari virtuali lavorano online per fornire i loro servizi qualificati a sostegno di una causa per loro importante. Già da alcuni anni il volontariato include spesso la donazione di tempo e di competenze in forma virtuale, ma ha indubbiamente assunto una rilevanza senza precedenti proprio negli ultimi mesi dove ci si è trovati a dover lavorare e relazionarsi da remoto e dove si è iniziato a pensare ad un Volontariato d’Impresa online che non fosse solo quello di competenza, ma che prevedesse altre modalità innovative di supporto alla comunità.
Fondazione Sodalitas, confrontandosi con imprese e organizzazioni nonprofit, ha analizzato il contesto del Volontariato d’Impresa Virtuale per identificare fattori di successo e criticità, benefici e best practices, e ha messo a punto una miniguida per tutte quelle organizzazioni che nei prossimi mesi vogliano implementare iniziative di questo genere.
Hanno partecipato al Tavolo di lavoro sul Volontariato d’Impresa Virtuale e contribuito alla redazione della guida: Coca-Cola HBC Italia, Enel, EY, KPMG, Poste Italiane, Snam, Fondazione Snam, Whirlpool Corporation, Azione contro la Fame, Fondazione Arché, Fondazione Francesca Rava, La Strada e Mission Bambini.