Mi chiamo Gabriele Belfiore e sono un giovane imprenditore nell’economia digitale, co-fondatore di VGen LAB e Capital Venture Consulting. Per me il networking ha avuto da sempre un impatto rilevante durante il mio percorso personale e lavorativo: fin dai tempi del liceo avevo infatti una vocazione naturale per le attività associative, dove le relazioni interpersonali rappresentano i pilastri di ogni attività. Prima ancora di inserirmi nel mondo del lavoro avevo quindi compreso quanto le relazioni umane potessero fare la differenza nel raggiungere una meta. In particolare, avevo capito che solo con l’aiuto di più persone era possibile realizzare grandi obiettivi.
Con questo approccio sono quindi cresciuto ed entrato nel mondo del lavoro. A soli 19, parallelamente agli studi universitari, iniziai a cercare lavoro in ambito finanziario. Avevo pochissime competenze e qualifiche, ma ero sicuro che tramite il giusto network avrei raggiunto l’obiettivo. Iniziai così a partecipare a varie conferenze di società finanziare con l’obiettivo di imparare, conoscere nuove persone e ricevere mentorship. Senza rendermene conto, stavo facendo networking e in meno di 40 giorni ottenni il mio primo lavoro come assistente di un consulente finanziario.
Da quel primo lavoro, sempre attraverso il network, riuscii a trovare nuovi lavori in startup, in settori prestigiosi come il Private Equity e una posizione a Londra nella più grande banca d’investimento del mondo, J.P. Morgan & Chase dove arrivai a soli 20 anni come più giovane stagista proveniente dall’Italia. Sempre grazie alla voglia di fare networking all’interno della banca riuscii ad ottenere diversi incontri importanti tra cui quello con Daniel Pinto, il COO di J.P. Morgan Chase. Quell’incontro fu per me molto significativo perché Pinto mi dimostrò quanto fosse importante rimanere umili e rispettare il prossimo anche quando si raggiungono livelli di successo importanti.
All’origine di Capital Venture Consulting. Tornato in Italia, decisi di combinare le due passioni lavorative che avevo sviluppato, quella per l’investment banking e quella per le startup. Non trovando una realtà che potesse ospitare entrambe gli interessi decisi di fondare Capital Venture Consulting, la boutique finanziaria specializzata in startup. Feci questo grande passo grazie a figure a me complementari con le quali avevo coltivato relazioni tramite esperienze passate tra cui Riccardo Madrigali co-fondatore, ed Erik Peterson nostro advisor e figura di esperienza nel settore degli investimenti.
Da imprenditore, il network divenne ancora più essenziale che in azienda. Perché se in una grande azienda si lavora con clienti e partner già presenti, in una giovane startup ogni canale va sviluppato da zero. Il network e le relazioni professionali divennero quindi di primaria importanza per integrarsi nell’ecosistema presente e creare valore concreto per i nostri clienti e partner. Dopo un primo anno di attività imprenditoriale nasce anche VGen (Value Generation) una community con l’obiettivo di connettere le nuove generazioni con le aziende più innovative e le professioni del futuro. A nostra sorpresa questa missione venne sposata in pochissimo tempo da centinaia e migliaia di under 30, ricevendo articoli persino su Forbes. La crescita inarrestabile ha portato in poco tempo alla nascita del mio secondo progetto imprenditoriale VGen LAB.
VGen LAB è una piattaforma Crowdsourcing utilizzata dalle aziende per attività di HR Tech e Open Innovation. In particolare nel 2020 siamo stati la prima piattaforma in Italia per numero di Challenge realizzate. Inoltre durante il periodo COVID-19 abbiamo lanciato, per primi nel nostro paese, le Virtual Internship, ovvero esperienze lavorative simulate in digitale per permettere agli studenti universitari di fare pratica e orientamento in qualsiasi momento, anche a distanza. Ad oggi VGen LAB conta migliaia di iscritti e partecipanti alle proprie attività, oltre 100 tra aziende, istituzioni e startup che hanno scelto il brand negli ultimi 12 mesi e due mercati ricchi di potenziale ancora da esplorare, HR Tech e Open Innovation. I prossimi mesi saranno molto intensi e ricchi di sfide, sono molto fiducioso però che grazie all’impegno costante, e al valore del network di persone attorno a noi, ci sentiamo sicuri di raggiungere qualsiasi traguardo.
Quali consigli darei ad un giovane che vuole iniziare a fare networking? Dal mio punto di vista la regola fondamentale da imparare è la seguente: “Give first”. Per fare networking la creazione di valore deve avvenire in modo biunivoco. La prima fase è quindi pensare a come creare valore per gli altri, senza alcuna certezza di ricevere qualcosa in cambio. Come in borsa, prima bisogna investire per ricevere un ritorno sull’investimento. Per i più giovani è importante notare che il mezzo di scambio non deve essere necessariamente di natura professionale/lavorativa. In alcuni casi il mezzo di scambio può essere il cosiddetto “effetto ammirazione”, ovvero far sentire l’altra persona come una guida con un impatto sul futuro di un giovane studente. Questo effetto è apprezzato da molte figure senior che sono felici di offrire la propria mentorship a giovani talenti motivati.
Networking: prima del ‘come’ bisogna capire il ‘perché’. A questa premessa bisogna aggiungere un’altra riflessione importante, ovvero prima di iniziare a fare “networking”, bisogna capire perché è importante farlo, come direbbe Synek “Start with a why”. Il perché è per fortuna molto semplice da comprendere. In breve, la nostra esistenza è fatta di persone, di altri essere umani guidati, come noi, dalle emozioni. Questo significa che ogni aspetto della nostra vita è influenzato in qualche modo da altre persone che hanno un impatto sul nostro destino. In particolare, gli eventi cruciali della nostra vita professionale sono fortemente influenzati da altre persone: un contratto di lavoro, un colloquio, un cliente. Fare networking significare creare un legame con gli stakeholder più rilevanti e cruciali del nostro percorso professionale (e non solo) per far sì che l’influenza di queste persone sulla nostra strada sia positiva e ci permetta di crescere più velocemente e in modo più efficace.
Una volta apprese queste “basi”, è il momento di iniziare a provare, sbagliare e monitorare i risultati. I canali principali per fare networking professionale sono gli eventi fisici b2b e Linkedin, quest’ultimo strumento digitale permette di non avere alcun limite di tempo o spazio per ampliare il proprio network. Per quanto riguarda come comunicare, è molto importante mantenere i messaggi/mail semplici e brevi. Molte persone hanno poco tempo a disposizione e non vogliono leggere lunghe mail, quindi molto meglio essere diretti, concisi e non troppo formali.
Articolo a cura di Gabriele Belfiore e Marco Vigini.