Ogni volta che mi chiedono “come è nato #GalateoLinkedIn?” provo sempre una grande emozione perché ha rappresentato non solo un progetto ma una visione. Io e Valentina, da sempre impegnate per passione e per professione (HR) nello studio dei comportamenti sociali e delle dinamiche che essi hanno nel mondo del lavoro, ci siamo conosciute grazie alla rete.
Io lavoravo a Roma in una multinazionale, lei a Milano in consulenza. Ho letto dei suoi articoli condivisi sulla piattaforma LinkedIn, ne ho apprezzato lo stile ‘educativo’ e il contributo fattivo in linea con il mio modo di agire e le ho inviato una richiesta di collegamento personalizzata spiegandole, appunto, che avevo piacere ad averla nella mia rete in quanto professionista di valore con la quale scambiare opinioni e punti di vista. Ho ricevuto una risposta immediata, condita da entusiasmo e assolutamente propositiva nel continuare il dialogo in rete.
La conoscenza è iniziata con importanti accorgimenti relazionali, con quell’approccio senza il quale è difficile aspettarsi qualcosa di costruttivo dalla rete come, più semplicemente, dalla vita vera. Se anche una delle due non avesse riposto con costante attenzione, se non avesse personalizzato la richiesta di collegamento, se non avesse attivato e coltivato uno scambio difficilmente sarebbe partito e si sarebbe sviluppato il progetto #GalateoLinkedIn.
Dopo circa un anno, la conoscenza dal vivo: ero a Milano per lavoro e ho pensato di proporle una colazione insieme. Anche in quella occasione, così come avvenuto nei mesi precedenti, abbiamo avuto conferma delle nostre affinità professionali e ci siamo salutate con “chissà, forse un domani condivideremo qualche successo…”. Abbiamo continuato ad essere presenti in maniera costante in rete, scrivendo articoli e post che richiamassero il network a riflessioni condivise e scambi accrescitivi sulla trasformazione del mondo del lavoro che spaziavano dal personal branding, alla leadership, al networking, all’identità digitale e alla web reputation. Fino a quel giorno in cui, da un post provocatorio di Valentina che chiedeva perché alcuni avessero scelto come foto profilo una con occhiali da sole (se LinkedIn rappresenta il nostro ufficio virtuale, in ufficio o a una riunione ci andremmo mai con gli occhiali da sole?), la rete si è scatenata. 1364 like – 242 commenti, alcuni di valore, altri pieni di insulti (“ma chi sei tu per dirmi cosa devo fare”), altri ancora di riconoscenza (“grazie per avermelo fatto notare, non ci avevo pensato, provvederò a cambiarla”) e poi, il commento dei commenti: “ci vorrebbe un galateo per LinkedIn” che ha acceso l’insight.
Con Valentina abbiamo accolto la sfida. Ma da dove partire? Era arrivato il momento di condividere un progetto. “Coltivare un mondo digitale migliore” la mission di #GalateoLinkedIn. Era febbraio 2017. Abbiamo deciso di non salire in cattedra ma abbiamo voluto stimolare la rete co-costruendo insieme quello che sarebbe stato poi il Manifesto delle 1+10 buone maniere del mondo digitale lavorativo. In primis una survey di 35 domande (non poche!) in cui il fil rouge era appunto quello di raccogliere stimoli dalla rete; la survey è stata condivisa dal mio profilo LinkedIn e da quello di Valentina e in 20 giorni abbiamo raccolto 1481 compilazioni. Professionisti, aziende, studenti, docenti, tutti vogliosi di partecipare ad un progetto in fase di costruzione che aveva già scelto di essere no profit (quindi no business e no brand) e frutto dei ragionamenti di una community allargata a cui ognuno avrebbe potuto partecipare.
Dopo questa prima fase di raccolta dati, abbiamo iniziato a far viaggiare il progetto per l’Italia. Alcune aziende amiche ci hanno ospitate permettendoci di radunare professionisti per continuare il dialogo ‘online’ attorno al tema delle best practice esperite attraverso l’uso della piattaforma LinkedIn (per esempio una selezione chiusa bene, la promozione di un progetto, lo storytelling aziendale e così via). In questi momenti di vero networking: abbiamo continuato a raccogliere contributi, che si andavano a sommare ai 1481. Dal mese di settembre 2017, abbiamo iniziato un vero e proprio lavoro di sistematizzazione e clusterizzazione che ci permettesse di analizzare tutti i dati raccolti. Con il supporto di altri colleghi e amici professionisti che hanno condiviso la mission del progetto e il principio di gratuità, siamo riuscite ad arrivare a sintesi e a presentare il frutto del lavoro in Reale Mutua a Torino (12 dicembre 2017) nel corso di un grande evento che concludeva il tour con la presentazione del Manifesto e che, ancora una volta, mettesse a fattore comune competenze e riflessioni attorno al tema dell’educazione al digitale, innovazione e collaborazione.
A gennaio 2018 siamo state contattate dalla casa editrice Giunti che ci ha chiesto di raccontare dell’esperienza scrivendone un libro da consegnare nel marzo del 2018; altri due mesi super intensi, in cui abbiamo anche in questo caso accolto la sfida e provato non solo a descrivere il progetto come esperienza di community online dal quale viene fuori un tangibile risultato utile a tutta la rete (il Manifesto di #GalateoLinkedIn), ma abbiamo illustrato il funzionamento del social network LinkedIn analizzando i comportamenti ritenuti più opportuni da adottare. Ci siamo soffermate sui social network aziendali sempre più utilizzati dalle imprese; abbiamo dato parola a tanti dei professionisti che ci hanno accompagnate in questo percorso e che hanno rappresentato testimonianze di valore nell’esperienza sull’utilizzo degli strumenti digitali e, più in generale, abbiamo affrontato il tema della necessaria educazione al digitale, quindi, di tutte le possibili azioni tese a rendere internet buono, non in senso volontaristico, ma nel senso di farne un uso corretto e in questo modo portare un cambiamento decisivo nel nostro modo di fruire della tecnologia e del digitale, partendo dalla scuola per giungere all’interno delle aziende strutturate.
Questo articolo viene scritto nell’agosto del 2020. Sono passati tre anni da allora e alcune cose sono cambiate: io e Valentina lavoriamo per la stessa azienda (tutto nacque da una richiesta di collegamento personalizzata) e questo progetto si è ulteriormente evoluto in #GalateoDigitale: siamo partite da LinkedIn ma il dialogo si è esteso a progetti di educazione attiva e partecipativa per Imprese, Professionisti, Università, Scuole e Cittadini per promuovere il confronto e lo scambio di buone pratiche e stimolare consapevolezza sull’utilizzo degli strumenti.
Oggi possiamo dire di essere davvero fortunati ad avere la possibilità di utilizzare strumenti che supportano e possono aprire molte più possibilità rispetto al passato. La vera differenza la facciamo noi con il nostro impegno e il nostro investimento. E se qualcuno dovesse chiedermi “come faccio e da dove posso cominciare?” suggerirei di esercitare al massimo la competenza della curiosità, seguendo pagine aziendali di interesse, influencer di settore, leggendo articoli e pubblicazioni, iscrivendosi a corsi online, guardando i TEDx, collegandosi alle pagine delle vostre università (gli Alumni, che patrimonio!), condividendo la conoscenza di ciò che si è imparato.
Ogni occasione sarà buona per fortificare la rete e rappresenterà una bella opportunità di crescita e di confronto con la vita che ci chiama a vivere esperienze straordinarie sotto tanti punti di vista. Anche (e a volte soprattutto) in rete, come successo a me e Valentina.
Articolo a cura di Giada Susca e Marco Vigini.