Quale sarà il futuro delle professioni in Italia? Quale mercato ci attende? Il prossimo decennio sarà certamente ricco di cambiamenti mai visti prima. ‘Il futuro delle professioni in Italia’ propone delle soluzioni concrete per l’organizzazione dello studio professionale e del suo business, dentro e fuori dal web. Una guida pratica per avere tra le mani una sorta di carta nautica e tracciare, ciascuno secondo le proprie esigenze, una rotta verso il futuro. Il testo si compone di 4 parti: il futuro che ci attende, una nuova mentalità ed una nuova organizzazione, il professionista manager e il professionista imprenditore.
Un libro ‘aperto’ sul futuro. Il volume verrà costantemente aggiornato con nuovi contenuti, video, podcast e webinair live su: www.ilfuturodelleprofessioni.it
Secondo Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi dei consulenti del lavoro e autore della prefazione del testo, “Il mondo del lavoro è sempre stato tutt’altro che statico; anzi, non solo è dinamico, ma addirittura è in continua evoluzione. Solo chi è stato capace di adeguare le proprie capacità alle innovazioni intervenute nel tempo ha infatti visto prevalere la propria professionalità. Chi non lo ho saputo fare è stato irrimediabilmente espulso dai cicli produttivi. Basti pensare a quanto è successo nei decenni, in particolare dall’avvento prima della meccanizzazione e poi di internet: un susseguirsi di modifiche alle lavorazioni tipiche, fossero esse artigianali che professionali, necessarie per adeguare le metodologie all’avvento di nuove tecnologie. Lo possono testimoniare i Consulenti del Lavoro, passati dalla compilazione delle buste paga a mano all’esclusiva gestione telematica; ma anche i medici, necessariamente impegnati nell’aggiornamento continuo della propria professionalità all’utilizzo delle nuove tecniche. Quale chirurgo potrebbe pensare di operare oggi senza avvalersi dei nuovi strumenti diagnostici? Sarà dunque determinante la riqualificazione di tutti coloro che rischiano di essere espulsi dal mercato del lavoro a causa della diversa organizzazione che avverrà con l’IA.
“L’innovazione porterà a dei cambiamenti dei processi che renderanno necessaria la formazione per tutta la vita lavorativa, in una sorta di “life long learning”. Ma perché ci si realizzi si deve entrare nella dimensione culturale di cambiare sia il proprio lavoro che la modalità di esecuzione dello stesso. I professionisti, oggi, sono ancora poco strutturati per affrontare la nuova sfida della concorrenza e della competitività. Gli studi professionali associati e le società tra professionisti, seppur si siano rivelati nel tempo dei modelli di successo per l’organizzazione e la redditività, non sono ancora molto diffusi. Prevale ancora lo “studio tipo” con un professionista, una/un segretaria/o e qualche collaboratore. Dunque, per adeguare gli schemi organizzativi della propria attività è necessario fare un salto culturale. Per compierlo pubblicazioni come questa sono strumento indispensabile.”