Stati Uniti, Germania e Francia. Ma anche Africa e Russia. Sono questi i paesi nei quali le competenze dei manager italiani sono molto apprezzate e, soprattutto, molto richieste. Secondo un’indagine di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato, sarebbero i Country Manager, i General Manager o i Sales & Operations Manager ad avere le maggiori opportunità di lavoro all’estero, con retribuzioni molto interessanti.
“Non sono poche le aziende che, soprattutto in fase di start-up di una branch fuori dai confini nazionali, – dichiara Paola Marchesi, Executive Partner di Executive Hunters, brand di Hunters Group dedicato a progettare e sviluppare soluzioni ad alto valore aggiunto nei processi di Executive Search – scelgono di affidare questa fase molto delicata a professionisti italiani. I motivi possono essere molteplici, primo fra tutti la conoscenza pregressa dell’azienda, del mercato e degli obiettivi, ma anche la possibilità di avere dipendenti di fiducia a cui delegare l’apertura una filiale estera. Avere un expat in ruoli strategici, infatti, favorisce, da un lato, la creazione di relazioni stabili e di fiducia che agevolano il business lato azienda e, dall’altro, garantisce elevata professionalità su un mercato nuovo in termini di flessibilità, competenze e doti manageriali”.
Lavoro all’estero, le mete più interessanti per opportunità e stipendi. La Germania, la Francia e gli Stati Uniti – si legge in una nota stampa – sono tre tra le destinazioni più ambite dai professionisti italiani che vogliono lavorare all’estero, sia per gli stipendi più alti rispetto alla media nazionale, sia per le prospettive di crescita offerte dalle aziende. I settori interessanti, in questo senso, sono quelli del food&beverage, della moda e del lusso, del design e dell’arredo, ambito dove la qualità italiana è riconosciuta a livello internazionale. Non mancano, inoltre, opportunità in Africa e Russia, soprattutto per il settore Oil & Gas.
“Decidere di andare a lavorare all’estero – aggiunge Stefano Ferrinda, Global Account Manager di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato – rappresenta un’opportunità per aziende che prevedono piani di crescita interni attraverso una job rotation internazionale e per professionisti con forte propensione verso carriere internazionali. Questo passaggio verso l’internazionale, in una o più branch estere, presenta inoltre la possibilità di rientrare nella sede di provenienza con ruoli di maggiore responsabilità.
“La decisione di espatriare comporta non solo un arricchimento in termini di esperienza professionale, ma anche la valutazione di alcuni pacchetti retributivi più corposi, soprattutto verso destinazioni dove il costo della vita e quindi i compensi sono mediamente più elevati. In US, ad esempio un ruolo manageriale prevede compensi più elevati rispetto alle medie italiane. In questo caso oltre al pacchetto retributivo, bisogna considerare anche diversi benefit legati al miglioramento della qualità della vita dell’expat. Il rientro in Italia quindi, di norma, – conclude – prevede il poter valutare non soltanto ruoli di maggiore responsabilità, ma anche negoziare condizioni economiche più elevate rispetto alla media degli stipendi locali”.