Accogliamo con soddisfazione la notizia dell’apertura di un’indagine da parte della Commissione Europea nei confronti di Meta, il colosso dei social network, e in particolare su Facebook e Instagram. E’ grave che gli algoritmi possano aver stimolato dipendenze, depressione, comportamenti di isolamento e in generale danni alla salute mentale di bambini e adolescenti e che non siano stati rispettati i metodi di verifica dell’età. Come Pro Vita & Famiglia ormai da anni denunciamo proprio la iper-digitalizzazione dei minori in Rete, che spesso porta anche a pericoli ancor più devastanti come la sessualizzazione precoce finanche casi di abusi, adescamenti, pedofilia e pedopornografia. Auspichiamo che il prossimo Parlamento Europeo, che sarà rinnovato con le elezioni di giugno, arrivi a nuove e più stringenti misure per la tutela dei bambini, sulla base delle ultime evidenze, in particolare rendendo realmente effettivo ed efficace il limite di età del cosiddetto consenso digitale.
Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia sull’indagine aperta dalla Commissione Europea nei confronti di Meta per la possibile violazione delle norme Ue contenute nel Digital Services Act (Dsa) a tutela dei minori.