Le imprese sono in balia dell’incertezza operativa della BCE e dei ritardi di Industria 5.0, che frenano gli investimenti e quindi l’economia nel suo complesso. Da una parte la presidente della BCE Christine Lagarde ha evitato in ogni modo di prendere impegni riguardo alle prossime mosse sui tassi dopo il taglio dello 0,25% varato il 6 giugno. La linea, più prudente di quanto non si attendessero gli operatori, è: «Dobbiamo rimanere attenti», le decisioni andranno prese «riunione per riunione». Dall’altra parte, le imprese lamentano la mancanza di certezze sugli incentivi e i tempi stretti per poterne usufruire. Il termine ultimo per la consegna dei beni per usufruire dei crediti d’imposta è fissato al 31 dicembre 2025, ma i decreti attuativi per la Transizione 5.0 non sono ancora stati emanati. Uno stallo che rischia di far perdere una parte consistente delle richieste del mercato.
Eppure, se si prova ad approfondire la questione, qualche opportunità la si può già intravedere. E anche sfruttare. Molti istituti di credito sono “a caccia” di nuovi clienti e sono ben disposti a uscire con tassi molto bassi. E se è vero che, come attesta Bankitalia, i prestiti alle imprese italiane continuano a ridursi in termini annui (-3,8% a febbraio 2024), lo fanno in misura meno pronunciata in confronto al minimo toccato nel 2023 (-6,7% a settembre). In un tale contesto e scontando anche un ritardo rispetto alle mosse BCE, i tassi per le imprese dovrebbero cominciare a calare progressivamente entro il 2024 e poi continuare in modo più marcato la discesa nel corso del 2025. Con la diminuzione del costo, la domanda di credito, finora bassa, nella seconda parte del 2024 e ancor più nel 2025 dovrebbe ripartire, sostenuta anche dall’avanzare della crescita economica.
Non solo: in molte regioni italiane è già oggi possibile ricorrere a finanziamenti a tasso agevolato grazie al supporto delle finanziarie regionali (come Veneto Sviluppo) con interessi che sono molto vicini allo zero. Da non dimenticare inoltre i finanziamenti di Simest per la partecipazione a fiere, per la creazione di e-commerce o investimenti green: il tasso finito applicato arriva fino allo 0,5%, con la possibilità di accedere al fondo perduto fino al 10%.
«Sono opportunità da cogliere, e in fretta. Fondamentale è, però, aver analizzato tutti gli strumenti a disposizione», rimarca Jonathan Morello Ritter, Ceo di Ambico Group, che da anni si occupa di finanza agevolata, mettendosi al servizio delle imprese. «In questa fase iniziano a migliorare le condizioni di mercato: con l’avvio dei tagli dei tassi di interesse e l’imminente apertura di Industria 5.0 in Italia gli investimenti ripartiranno. Già oggi le aziende possono valutare condizioni migliorative presso i propri o altri istituti. Ma è necessario che imprenditori e manager abbiano ben chiaro il quadro degli investimenti da sostenere e che monitorino le relative agevolazioni».
Insomma, conta essere organizzati. È l’unica via per accedere alle opportunità che si prospettano.