Dall’inizio della pandemia il mondo del lavoro ha subito grandi trasformazioni dovute alle misure di prevenzione contro la diffusione del Coronavirus. Migliaia di aziende si sono trovate in difficoltà nell’affrontare importanti cambiamenti organizzativi e, dopo la gestione del lavoro a distanza, uno degli aspetti maggiormente influenzati è stato il collegamento e la relazione con il talento, in particolare con le nuove generazioni. I classici career day ed eventi universitari, infatti, non sono più un’opzione per dialogare con i giovani di tutta Italia.
Questa circostanza è stata vissuta in modo ancor più complicato da studenti e neolaureati in cerca di opportunità lavorative. Secondo Eurostat la disoccupazione giovanile in Italia è aumentata del 5% nell’ultimo anno (con riferimento al mese di agosto). Le offerte di lavoro sono drasticamente ridotte e i classici luoghi di contatto con le aziende scomparsi.
Il ruolo di VGen. In questo contesto di forte cambiamento una startup romana, VGen, è stata protagonista di un’importante innovazione nel settore delle risorse umane. Fin dall’inizio del lockdown, infatti, VGen ha supportato i processi talent acquisition per decine di aziende tramite Challenge e Hackathon digitali, permettendo di mantenere vivo il dialogo università-lavoro e favorendo nuove assunzioni.
La novità più grande è arrivata a luglio 2020, quando VGen ha lanciato in Italia le Virtual Internship, ovvero simulazioni lavorative in digitale che permettono agli studenti di fare orientamento e indirizzare il proprio percorso di carriera. Il progetto ha raggiunto nella prima edizione oltre 2.000 iscritti (provenienti da 62 università) e diverse di aziende internazionali hanno aderito all’iniziativa tra cui BIP, YOUniversal Media e Utravel (gruppo Alpitour).
“Le Virtual Internship sono nate dal basso. Durante i mesi del lockdown abbiamo ricevuto centinaia di messaggi da parte di studenti preoccupati rispetto al proprio futuro lavorativo. Come startup innovativa nel settore HR abbiamo sentito il dovere di creare qualcosa di nuovo che potesse offrire nuove opportunità in questo periodo difficile”, ha dichiarato Gabriele Belfiore, Co- founder di VGen.
La necessità è sempre madre delle invenzioni e questa storia rappresenta un esempio di come dagli ostacoli possano nascere opportunità; in questo caso realizzate da giovani under 30 che sono pronti ad adattarsi e portare aria d’innovazione nel panorama lavorativo Italiano.
“VGen è nata con l’obiettivo di digitalizzare l’interazione tra aziende e nuove generazioni, oggi più che mai si tratta di un’esigenza importante su tutto il territorio nazionale. Nei prossimi mesi lanceremo nuovi progetti digitali che vedranno protagonisti, ancora una volta, i giovani talenti universitari che sono al centro di ogni nostra iniziativa”, ha commentato Riccardo Madrigali, Co-founder VGen mentre Elena Pozzi, HR Expertice & Development presso BIP ha raccontato come VGen abbia permesso “di scoprire un nuovo modo di incontrare giovani di talento”. Allo stesso tempo, ha detto ancora Pozzi “i ragazzi hanno avuto l’occasione di mettersi alla prova facendo in prima persona un’esperienza di progetto e ricevendo un feedback puntuale da professionisti del settore”.