Il mondo del giornalismo, lo sappiamo, sta vivendo (non da oggi) un grande processo di trasformazione: le fonti delle informazioni sono aumentate e continuano ad aumentare vertiginosamente, le notizie si diffondono sempre più velocemente grazie alla rete, ai motori di ricerca, ai portali aggregatori, al continuo aumento di blog e blogger. C’è inoltre il fenomeno del “citizen journalism” (giornalismo partecipativo) per cui tutti possono proporsi come giornalisti, senza particolare formazione ne codici deontologici da rispettare.
In questo contesto il mestiere di giornalista ”non è più quello di un tempo” : il giornalista non ha più il “monopolio” dell’informazione, non è più il mediatore privilegiato tra notizia e pubblico, è percepito come meno autorevole e meno credibile, rispetto al passato e, a volte, è anche osteggiato perché ritenuto troppo vicino al potere.
Una situazione “spiazzante” da un lato, ma in grado di aprire nuove opportunità per chi sa adattare le regole classiche del mestiere alla nuova realtà. Nel mondo dell’Informazione che cambia, infatti, la richiesta di approfondimento, verifica, correttezza, serietà avrà ancora il suo peso e toccherà perlopiù ai professionisti dell’Informazione curare questi aspetti.
Il giornalista potrà fare emerge notizie utili, magari trascurate, o censurate, da altri e saprà presentarle con chiarezza; potrà agire, in difesa del lettore, verificando la veridicità della notizia, controllandone l’origine e la correttezza. Potrà porsi insomma come una sorta di ‘certificatore’ della notizia. Un ruolo in grado di restituirgli autorevolezza e porlo come punto di riferimento, qualcuno di cui “potersi fidare”.
E’ la strada che indica Paolo Castglia nel suo libro ”Cronisti: da cacciatori di notizie a certificatori d’autenticità” uscito per le Edizioni Themis nella collana risorse formative. Un libro utile, soprattutto agli aspiranti giornalisti, ai quali Castiglia ricorda la storia e l’evoluzione del giornalismo, gli elementi chiave della deontologia professionale e le competenze indispensabili per fare questo lavoro: in primis, inderogabile, la capacità di verifica rigorosa della fonte e dell’attendibilità di ciò che si ritiene notizia; al tempo stesso è irrinunciabile l’approccio curioso e critico, ma non cinico, verso la Realtà (che comunque esiste e va raccontata).
Paolo Castiglia (1963) è giornalista professionista dal 1992. Laureato in lettere all’Università “La Sapienza” di Roma, ha curato e pubblicato la traduzione del libro di Peter Saunders Teoria sociale e questione Urbana. Insegna giornalismo nel corso di Scienza della Comunicazione dell’Università Roma3. Ha lavorato, in varie fasi, con la Rai, prima nella redazione degli Speciali del Tg1 e poi a Isoradio, per il Sole24ore, per l’Avvenire, Reputation Today e numerose altre testate.