Il colloquio di lavoro è la parte più importante nel processo di selezione e reclutamento, non per altro da sempre desta preoccupazione e timore da parte dei candidati. Insieme a Elisa Maiolo, psicologa del lavoro che collabora anche con l’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti e Pescara, andiamo a conoscere i principali segreti per affrontare al meglio ed in maniera brillante un colloquio di lavoro.
Prima del colloquio. Quando un’azienda si rende conto di dover assumere personale, inizia un percorso di selezione per trovare il candidato ideale i cui valori personali si incontrino con quelli dell’azienda. L’aspirante dovrà, poi, rispondere a determinate caratteristiche e possedere specifiche competenze. Entrando nel vivo delle selezioni, per individuare profili che rispecchino le caratteristiche richieste, il primo passo consiste nello screening dei curriculum. Successivamente, trovati i candidati che potrebbero fare al caso specifico, si contatta l’interessato telefonicamente al fine di fissare un appuntamento per il colloquio conoscitivo che solitamente si svolgerà presso l’azienda stessa attraverso una chiacchierata approfondita con il selezionatore, il quale potrebbe somministrare un eventuale test.
Obiettivi del colloquio. Dinanzi al candidato, le prime cose che il selezionatore cerca di capire sono essenzialmente tre: anzitutto cerca di vedere cosa sappiamo realmente fare, e quindi testa le nostre competenze; successivamente prova a captare se vogliamo farlo, e quindi individua qual è il grado di motivazione che ci spinge a candidarci per ricoprire quel ruolo, infine, cerca di scoprire se siamo le persone ideali per quel tipo di lavoro. Così, se tutto va come si spera, il gioco è fatto.
Consigli pratici. Prima di presentarsi ad un colloquio, importantissimo nonché essenziale è informarsi riguardo l’azienda per la quale si aspira. A fare la differenza può essere anche il portamento, piuttosto che il mostrarsi curiosi e pronti a mettersi in gioco. Parlare di se stessi va benissimo, come ci sta tutto essere nervosi, l’importante è riuscire a far emergere le proprie competenze, mettere in luce i propri punti di forza e mostrare di possedere le soft skills. Le competenze trasversali, infatti, sono sempre più richieste e molto apprezzate. È bene, inoltre, fare domande pertinenti, essere convincenti ma soprattutto, per prima cosa, essere se stessi…e buona fortuna!