Fissare un cronoprogramma per l’eliminazione graduale della vendita di nuove autovetture e veicoli commerciali leggeri con motori a combustione interna in linea con l’obiettivo di una carbon neutrality entro il 2050. Lo chiedono con una lettera all’Ue, i Paesi Bassi, l’Austria, il Belgio, la Danimarca, la Grecia, Malta, l’Irlanda, la Lituania e il Lussemburgo.
I nove stati si sono detti favorevoli al miglioramento dell’infrastruttura di ricarica per il trasporto a emissioni zero e a standard sulle emissioni di CO2 significativamente più severi, senza però formulare proposte dettagliate. La lettera non è un documento ufficiale; l’espressione utilizzata nella lettera “non paper” è in uso a Bruxelles per tali lettere non ufficiali.
La lettera, pubblicata dalla rappresentanza diplomatica olandese a Bruxelles, è indirizzata a Frans Timmermans e ad Adina Vlean. Vlean è la commissaria per i trasporti della Commissione europea, Timmermans è il vicepresidente esecutivo responsabile del Green Deal europeo: i ministri formulano solo la richiesta di una graduale eliminazione dei veicoli a combustione interna senza indicare una data specifica, ma individuano una leva che ritengono sarebbe particolarmente efficace: “Gli attuali standard di emissioni di CO2 devono essere rafforzati in modo significativo per accelerare la transizione verso il trasporto su strada a zero emissioni. Inoltre, il meccanismo di incentivazione dovrebbe essere rafforzato per fornire la maggior spinta possibile ai produttori per sviluppare e produrre nuovi veicoli a emissioni zero”.