La mobilità è lo strumento principe dell’evoluzione delle città e delle società. L’impatto di questa leva sulla conoscenza e sull’economica è indubbio. Allo stesso tempo, la mobilità porta con sé delle contraddizioni; fenomeni come il traffico e l’inquinamento ne sono una dimostrazione evidente. Proprio in virtù di questa stessa contraddizione, le società private, le istituzioni, gli Stati, debbono mettere in atto una serie di strategie in grado di contenere gli aspetti negativi e valorizzarne i positivi.
La tecnologia che contribuisca ad una mobilità fluida e sicura è senza dubbio la chiave di volta in grado di rendere ottenibile quella che in OCTO è una ambizione consolidata: la Vision Zero, contribuire quindi a ridurre a zero l’inquinamento, il traffico e gli incidenti. Sembra straordinario ma le tecnologie che si stanno progettando e saranno rese disponibili dal 2025 come evoluzione di medio periodo delle attuali tecnologie della mobilità, e possono già contribuire in modo sostanziale a migliorare la mobilità di persone e merci sia dal punto di vista delle emissioni sia per la sicurezza delle persone, conducenti, passeggeri o pedoni. Queste tecnologie però viaggiano oggi a una doppia velocità. Questo è il tema di maggior rilevanza da tenere in considerazione, hanno una velocità di progressione e di diffusione diversa, a causa del tasso di ricambio del parco veicoli circolanti, nonostante i forti investimenti che i costruttori stanno impiegando per realizzare veicoli sempre più sicuri e meno inquinanti. Saranno necessari anni affinché il parco circolante possa essere trasformato.
I paesi più evoluti annoverano un rinnovo dei mezzi che si basa su tassi percentuali che vanno dal 5 all’8 per cento, è ipotizzabile quindi la data del 2030 perché si possa vedere un reale cambiamento. Questo non significa, però, che l’unica strada percorribile sia questa: sono infatti già disponibili nel mercato aftermarket le tecnologie in grado di offrire molteplici benefici per gli individui, le città e le imprese. Tra questi vale la pena ricordare: l’analisi della mobilità in tempo reale e l’integrazione con i sistemi di coordinamento del traffico (semafori, illuminazione stradale, limitazioni all’accesso), la gestione degli spazi di parcheggio, il pagamento delle tasse di accesso, la regolamentazione delle politiche di contrasto dell’inquinamento urbano, ma soprattutto una maggiore sicurezza della guida e una più efficace gestione degli incidenti. Cosa significa tutto questo? Significa che non è necessario attendere il 2030 o comunque un numero superiore di veicoli connessi per giustificare l’attuazione fin da oggi, di politiche di sostenibilità che possano contribuire alla realizzazione della Vision Zero. La telematica già oggi disponibile e utilizzabile con costi assolutamente accessibili consente a tutti i livelli dell’ecosistema della mobilità di contribuire al raggiungimento di questi obiettivi. Un esempio lampante e conosciuto da molti è l’ambito assicurativo.
OCTO ha realizzato e diffuso, con ottimi risultati, l’adozione di strumenti che abilitano la telematica assicurativa, l’Italia pioniera in questo ambito e con la più grande penetrazione di scatole nere per auto, è leader indiscussa sul mercato globale. I risultati sono evidenti a tutti: dove la telematica ha già visto la sua applicazione, ha permesso sia la riduzione dei premi assicurativi sia l’implementazione, grazie a analisi approfondite dei dati, di tecniche preventive volte a migliorare la sicurezza stradale. Ridurre la rischiosità di uno stile di guida inadeguati con suggerimenti per l’ottenimento di comportamenti virtuosi piuttosto che con modelli di prevenzione come il distracted driving sono effetti concreti di queste tecnologie, sia per i professionisti della guida (conducenti di taxi, autotrasportatori etc.) sia, ad esempio, per i giovani neopatentati che si sa essere maggiormente a rischio per la loro inesperienza. Allo stesso tempo queste tecnologie hanno un impatto sostanziale nell’ambito del noleggio, sia esso a lungo o breve termine, per aumentare l’efficienza della gestione, ridurre i consumi e migliorare il livello di utilizzo dei veicoli. Sono resi disponibili grazie a queste tecnologie anche modelli di utilizzo dei veicoli in condivisione come il micro-sharing e il corporate car sharing, che riducono sensibilmente non solo i costi di esercizio ma contribuiscono anche alla maggior efficienza, soprattutto se usati in pool, all’interno delle aziende.
L’IoV, L’internet dei Veicoli, il modello di riferimento dei veicoli connessi, è il propulsore già oggi di una mobilità più sostenibile e sicura. Consente un impatto significativo sull’intera collettività: una città, una regione, un’intera nazione e ovviamente sulle micro-collettività, aziende e comunità di interessi.
Le auto connesse sono destinate a diventare potenti piattaforme informative che non solo forniscono esperienze migliori ai conducenti, ma aprono anche nuove strade per le aziende per creare valore. L’emergere incrementale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) e la diffusione di modelli di analisi basati sul machine learning dei big data, permettono una visione complessiva e dettagliata della mobilità di persone e merci e quindi della società più in generale. Oggi è possibile parlare al presente di questo futuro molto probabile alla luce delle tecnologie già disponibili.
Contributo a cura di Edwin Colella, Chief Marketing Officer Octo Telematics.