L’Italia e l’Europa tutta si trovano davanti a una sfida epocale che è sembrata chiara anche ai referenti che hanno preso parte all’ultima riunione informale del Consiglio dei ministri dei Trasporti europei.
La sfida in questione – che si traduce nell’utilizzare al meglio la liquidità dei Recovery Fund per dare un forte impulso alle infrastrutture del Paese – è stata al centro dell’intervento del ministro Enrico Giovannini al summit Infrastrutture, Costruzioni e Intermodalità organizzato da EY.
Il titolare del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha ribadito i 4 pilastri del suo operato: recuperare il ritardo negli investimenti sulle infrastrutture, accelerare l’intermodalità, investire sui porti, garantire il riequilibrio tra Nord e Sud.
L’Italia, come confermato anche da Giovannini, ha bisogno in media di dieci anni per realizzare un’infrastruttura strategica per il Paese ma questi tempi vanno assolutamente accorciati, visto che i fondi del Recovery vanno spesi in un massimo di 5 anni. Per questo bisogna da subito pensare a reingegnerizzare i processi, velocizzando progettazione, autorizzazioni e appalti.
Pubblico e privato, come sottolineato dal ministro, dovranno interagire per il rilancio dell’infrastrutturazione del Paese in un’ottica integrata, puntando sui soldi del PNRR ma non solo.