Qualche tempo fa vi abbiamo raccontato del mondo della logistica, spiegando come oggi questo sia il settore in cui molti giovani riescono a trovare una reale chance lavorativa. Oggi abbiamo intervista Carlo Ricchetti, ingegnere, 54 anni, sposato e padre di 4 figli. Da 28 anni è lui che dirige la produzione e la logistica di Alessi, l’azienda italiana di oggetti di design per la casa, famosa in tutto il mondo.
A Ricchetti, tra le altre cose, spetta il compito di coordinare previsioni di vendita e quantità, programmazione e gestione della produzione. Ecco come funziona questa complicata macchina.
Alessi Spa – L’azienda di cui vogliamo raccontare la logistica è nata nel 1921, con sede a Omegna (Verbania), sul lago d’Orta. Produce e distribuisce oggetti di design e nel 2013 ha fatturato circa 110 milioni di euro.
La Logistica – Dei suoi 370 dipendenti, Alessi impiega cinquanta lavoratori nella logistica. “Come direttore – mi spiega Ricchetti, che è anche Consigliere nazionale di Ailog e di Federmanager –, ho progettato e implementato i magazzini. Ne curo l’evoluzione tecnica, sia negli impianti che nel software. Mi occupo della logistica d’acquisto, di produzione, di distribuzione e dei servizi post-vendita”. Sì, perché esiste una logistica d’acquisto e una di produzione.
Logistica d’acquisto – Il 60% circa dei prodotti di Alessi vengono realizzati all’esterno dell’azienda. “A noi il compito di gestire questo network itinerante, importando da molti paesi, europei ed extraeuropei, alcuni oggetti. Per un flusso complessivo di 800 container di volume d’acquisto”.
La logistica d’acquisto si scontra – com’è intuibile – con i problemi di trasporto, di dazi e di dogana: “Ogni volta che arriva un prodotto bisogna avere il via libera al confine attraverso una certificazione sanitaria (accade con la Cina, ma anche con la Turchia, ndr). Quindi serve un laboratorio che conduca le analisi”. In un secondo momento la logistica si occupa del controllo qualità, per vedere che ci sia rispondenza con l’ordine e, alla fine. il prodotto viene ‘stivato’ e posto in un magazzino di stoccaggio alto 12 metri.
La logistica di produzione – Ricchetti, che segue anche la progettazione e la realizzazione degli stampi per i nuovi prodotti, l’innovazione tecnologica e degli investimenti tecnici, la manutenzione di fabbrica e di quella generale, spiega anche un altro compito importante della logistica di Alessi: quello della strategia. Alla logistica di produzione, infatti, spetta il compito di disegnare una previsione di vendita per singolo codice (ogni oggetto, ndr) e su quella base stilare un’intera programmazione, a partire dalla quale ordinare materiali e prodotti.
Logistica distributiva – Alessi opera per diversi canali di vendita: si rivolge infatti a importatori, a paesi lontani come l’Australia e Hong Kong, ma anche alle proprie filiali esteri e ai 54 clienti che ha in tutto il mondo, per 4200 punti vendita.
“Tutti fanno ordini direttamente alla nostra sede centrale – mi racconta Ricchetti -, oppure alla sede nazionale di riferimento che fa da tramite con noi”. Dall’ordine alla spedizione, tutte le ‘cellule’ della logistica devono muoversi in maniera davvero sincronizzata: “L’ordine viene inviato al nostro magazzino, dove c’è la merce. Lì si verifica la disponibilità, si imballa il prodotto, si perfeziona con bolla e fatturazione e alla fine si spedisce”.
Il tempo di risposta è davvero incredibile: “Se si ordina il lunedì un prodotto dalla Costa Atlantica, arriverà in negozio anche prima del venerdì. Mentre in Italia riusciamo a recapitare un pacco anche in meno di 24 ore”.
I movimenti – Le spedizioni di Alessi viaggiano, come capita in quasi tutte le aziende italiane, su strada, “tranne Portagallo, Norvegia e Canarie per cui spediamo in aereo”. Fuori dall’Europa invece si organizzano spedizioni sempre via aereo e per Australia e Hong Kong con nave.
La professione – “Io in questi anni credo di aver progettato e smontato oltre 25mila metri quadri di magazzino – continua Ricchetti -. Questo è un lavoro davvero affascinante, che offre degli sbocchi e soprattutto delle chance. In Italia tra produzione e sviluppo tecnico siamo ingessati, ma nella logistica lavoro c’è. E se pensiamo anche al boom dell’e-commerce, ci rendiamo conto del futuro della professione. Bisogna imparare a gestire un altissimo numero di informazioni, con più consegne e a orari diversi”.
Carriera – Ricchetti si è laureato con Lode al Politecnico di Torino in Ingegneria Meccanica nel 1983. Poi ha frequentato un corso di Gestione della Produzione al MIP-Politecnico di Milano, un Programma intensivo di sviluppo manageriale e analisi di bilancio presso SDA Bocconi, un Corso di Gestione delle Risorse Umane presso ISTUD e ha acquisito l’European Master Logistician EMlog, certified by ELA. Ha iniziato la carriera come progettista di porti per petroliere e gasiere, in Snamprogetti e, dopo il matrimonio, si è trasferito sul Lago d’Orta e ha iniziato a lavorare in Alessi.
“Per fare questo lavoro dal punto di vista della gestione, bisogna avere un’elevata competenza scolastica, ma anche molta ‘sana’ pratica. Saper coniugare competenze tecniche, insieme a quelle organizzative, informatiche e anche competenze nel campo della sicurezza”.
SPECIALE PROFESSIONI LOGISTICA 2 – Abbiamo intervistato il responsabile della logistica dell’azienda numero uno del settore. Ecco i consigli per i giovani ingegneri che vogliono lanciarsi in questo campo.