E’ di 124.000 euro la richiesta avanzata dall’Inps alle due figlie, oggi ancora minorenni, di Marco Lojola, il 40enne, che nel luglio 2013, a Marina di Massa (Massa Carrara), uccise l’ex moglie e madre delle due ragazzine, Cristina Biagi, per poi suicidarsi. La somma fa riferimento alle spese di indennità di malattia e all’assegno di invalidità erogato a un uomo, oggi 54enne, che il giorno della tragedia venne ferito da Lojola, riuscendo a sopravvivere a sei colpi di pistola sparatigli dal quarantenne.
La richiesta dell’Inps. A diffondere la notizia è l’avvocato Francesca Galloni, legale di fiducia della famiglia Biagi. “La richiesta dell’Inps – spiega l’avvocato – è legittima anche se umanamente resta difficile comprenderla. E se non sarà esaudita l’Inps passerà al recupero coattivo. Per le due ragazzine il rischio è perdere la casa dei genitori, che comunque non copre la richiesta avanzata dall’Inps.”
Il messaggio del presidente dell’Inps. “Sto seguendo da vicino la vicenda ed intendo assicurare alla famiglia Biagi che troveremo una soluzione riguardo al recupero delle somme cui l’Inps è tenuto ai sensi della normativa in vigore – afferma Pasquale Tridico, presidente dell’Inps -. Dall’inizio della vicenda l’Inps ha supportato la famiglia per ogni prestazione dovuta e non ha attivato alcuna azione per il recupero coattivo, nelle more dell’individuazione di una via d’uscita legale che tenga conto della particolare situazione delle due eredi minorenni. “
“In settimana – aggiunge – vedrò le ministre del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, e per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, per trovare una soluzione condivisa e definitiva, ma già domani si terrà una riunione tecnica presso il Ministero del Lavoro. Intanto nei prossimi giorni la dirigenza e l’avvocatura locale prenderanno contatto con l’avvocato della famiglia.”
Le precisazioni dell’Inps. La richiesta avanzata dall’Inps, che mira a recuperare le somme erogate a un’altra vittima di Marco Lojola, è legittima e vincolata, – spiega l’Inps in una nota – come riconosciuto dallo stesso avvocato della famiglia. L’ufficio medico legale ha riconosciuto una prestazione invalidante e ha ritenuto sussistere un nesso di causalità fra le lesioni riportate dall’assicurato e il ferimento provocato dal Lojola, ex marito della compagna della vittima, per cui l’Inps è tenuto, ai sensi della normativa in vigore, a recuperare le somme.
Il supporto alla famiglia. Peraltro, – prosegue l’Inps – data la particolarità della vicenda sotto il profilo umano, nel 2017 la Sede di Massa Carrara, prima d’inviare una lettera finalizzata ad interrompere la prescrizione, ha avuto cura di contattare i destinatari della lettera, con l’impegno a non attivare per il momento alcuna azione legale per il recupero coattivo. Gli uffici di Massa hanno altresì supportato la famiglia per ogni prestazione Inps dovuta.
La lettera. Nel mese di ottobre 2019, – si legge nella nota – gli Uffici hanno dovuto inviare una seconda diffida interruttiva della prescrizione, senza però porre in essere alcuna azione giudiziale per il recupero coattivo del credito. Finora, – rileva l’Inps – si è cercato di operare col massimo tatto e, come detto, si è preannunciata la lettera volta ad interrompere la prescrizione nelle more dell’individuazione di una soluzione che, nel rispetto della legalità, tenga conto della particolare situazione delle due eredi minorenni.
In cerca di una soluzione. Nei prossimi giorni la dirigenza e l’avvocatura locale riprenderanno i contatti con l’avvocato della famiglia per individuare una soluzione che contemperi la legalità e la situazione familiare. L’Inps precisa che non ritiene invece di commentare le accuse mosse da un parente delle minori, nell’umana comprensione di un suo particolare stato d’animo.