Roma. Il Ministro Luigi Di Maio ha presieduto oggi al MiSE il tavolo di crisi su Whirlpool e in particolare sulla situazione occupazionale e produttiva dello stabilimento di Napoli, a cui hanno preso parte i rappresentanti dell’azienda, gli enti locali e i sindacati.
“Lo Stato si farà rispettare – ha sottolineato Di Maio, rivolgendosi ai vertici dell’azienda nel corso del suo intervento accolto dagli applausi dei presenti – Si sono firmati accordi ben precisi e non rispettandoli state creando un precedente gravissimo. Dovete, pertanto, rispettare le Istituzioni e i lavoratori. Io sono e sempre sarò al loro fianco. Siamo disposti a impegnarci ancora di più con l’azienda per trovare una soluzione”.
La reazione della Fim Cisl.
Dichiarazione della Segretaria nazionale Fim Cisl Alessandra Damiani, “Incontro interlocutorio quello che si è tenuto oggi al MiSE tra la multinazionale Whirlpool presente con l’ad La Morgia, Fim, Fiom, Uilm nazionali e il Ministro Luigi Di Maio, dopo l’annuncio da parte della multinazionale di voler chiudere lo stabilimento di Napoli dove lavorano 420 dipendenti. Il Ministro, presente al tavolo ha respinto la decisione aziendale di azzerare il progetto di rilancio su Napoli chiedendo all’azienda di rivedere la sua posizione, con una soluzione entro sette giorni oppure stop fondi. Per la Segretaria nazionale Fim Cisl Alessandra Damiani, nessuno può mettere una croce rossa sullo stabilimento e ricorda alla multinazionale e al ministro Luigi di Maio che nell’ottobre 2018, quando venne presentato il piano industriale 2019-2021, ci fu una rimodulazionedello stesso sulla base delle stime prudenziali presentate dall’azienda, cioè più basse rispetto a quelle che avrebbero dovuto essere le risposte del mercato ai prodotti Whirlpool, stime che portarono alla sottoscrizione di quell’accordo. Ora a distanza di sette mesi l’azienda ci viene di nuovo a spiegare che quelle previsioni non si sono rivelate corrette e che la risposta del mercato, rispetto a quello che avevate previsto, non c’è stata. Quindi oggi noi abbiamo un problema su Napoli la cui soluzione è quella che avete proposto, cioè la chiusura. Per noi il Piano aveva una sua logica e deve continuare ad averla e soprattutto va rispettato, ci sono ritardi ingiustificati anche sulla reindustrializzazione di Teverola e Carinaro inaccettabili. Ci aspettiamo ora che il Ministro segua personalmente questo dossier e oltre alle dichiarazioni seguano i fatti. Non si continui a fare campagna elettorale permanente sulla pelle dei lavoratori, non servono dichiarazioni di atti di forza, ne abbiamo sentite troppe a cui non sono seguiti i risultati. Noi vogliamo che ci sia la ricerca comune di soluzioni che tengano insieme il lavoro e il rilancio del sito. Ora aprire un confronto serrato con la proprietà e trovare una soluzione che tenga a lavoro tutti e 420 i lavoratori e rilanci il sito di Napoli.”