Domani pomeriggio al Ministero dello Sviluppo Economico è convocato il tavolo della vertenza Wärtsilä. Attendiamo una presa di posizione netta sia dal Ministro allo Sviluppo Economico Giorgetti che dal Ministro del Lavoro Orlando a nome del Governo, sui tempi della procedura e sul futuro industriale del sito di Bagnoli (Ts). Lo hanno dichiarato in una nota il Segretario nazionale Fim Cisl, Massimiliano Nobis e il coordinatore nazionale Fim Cisl, Mauro Masci.
La procedura avviata dalla multinazionale lo scorso 14 luglio è regolata dalla nuova legge (n° 234 del dicembre 2021) sulle dismissioni aziendali che prevede una durata complessiva di 90 giorni per trovare le condizioni atte a “garantire la salvaguardia del tessuto occupazionale e produttivo..” Sono già passati 55 giorni, è impensabile che in soli 35 giorni si possa trovare soluzione a questa “delocalizzazione a tradimento” che prevede il trasferimento della produzione di motori marini e dei propulsori per le centrali elettriche in Finlandia con il licenziamento di 451 lavoratori su 937 attualmente occupati nel sito produttivo.
Se la volontà di Wärtsilä, come detto nell’incontro del 27 luglio al MiSE, è quello di rispondere alla finalità della Legge, accetti di sospendere la procedura per almeno 6 mesi per aprire un tavolo e lavorare ad una soluzione industriale che mantenga gli attuali assets produttivi e occupazionali.
Molte dichiarazioni della Politica di questi giorni in solidarietà ai lavoratori di Wärtsilä sostengono anche che la cantieristica navale è un comparto strategico per il paese, dalle costruzioni delle navi alla produzione della grande componentistica. Domani dai Ministri ci aspettiamo che ci siano azioni concrete a sostegno di questo comparto dichiarando, in sede ministeriale, quanto sia strategico per la filiera della cantieristica e per il Paese, potendo così intervenire sui macchinari e sullo stabilimento oggi di proprietà della multinazionale.
Domani capiremo anche se, l’annunciato progetto dell’”Industria del mare” da parte del Ministro Giorgetti, ai margini dell’incontro al MiSE lo scorso 27 luglio, è uno spot elettorale o un piano di sostegno al settore che prevede ricerca ed investimenti con risorse del Pnrr. Sabato a Trieste 15.000 lavoratori, famiglie, industriali e rappresentanti delle istituzioni locali hanno sfilato lungo le vie della città giuliana e riempito Piazza d’Unita d’Italia come mai si era visto in città. In questi 55 giorni c’è stato anche un straordinario supporto alla vertenza anche dai lavoratori portuali. Dalla comunità triestina il mandato ricevuto è preciso. Non si smantellano più di 120 anni di storia industriali della Grandi Motori navali se non vi è una alternativa almeno pari per prestigio industriale e per dimensione occupazionale.